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Spread, l’impennata costerà 5 miliardi: garantisce Cottarelli

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Da maggio ad agosto è salito di 150 punti, così il differenziale è tornato a bruciare i soldi degli italiani: un trend da fermare

L’aumento dello spread, che in questo momento sfiora quota 300, ci costerà nel 2019 all’incirca 5 miliardi di euro. Questa la cifra quantificata dall’Osservatorio dei conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano, diretto da Carlo Cottarelli, il quale ha annunciato il dato in un’intervista al Corriere della Sera. I mercati sono allarmati da un’Italia con un governo un po’ in balia degli eventi e in perenne campagna elettorale.

“È vero che ci sono componenti esterne, come la crisi turca, ma l’aumento dello spread è anche la conseguenza delle dichiarazioni di questo governo e di questa maggioranza, che hanno promesso tantissimo”, ha spiegato Cottarelli. Uno scenario che neanche la legge di bilancio potrebbe migliorare, visto che non sono previsti tagli al debito. Il quale, al contrario, potrebbe essere appesantito nel rapporto con il Pil da misure come flat tax, pensioni o reddito di cittadinanza.

Scelte sbagliate, per il direttore dell’Osservatorio: “Non ce le possiamo permettere e dunque io non ne farei nessuna. Credo che il governo dovrebbe far altro per far crescere l’economia, migliorare produttività e competitività. Lo si fa con una drastica lotta alla burocrazia, che tra l’altro riduce la propensione a investire in Italia. Le piccole e medie imprese pagano più di 30 miliardi di euro all’anno solo per riempire moduli. Inoltre, ci vorrebbe una lotta serrata alla corruzione e all’evasione e una riforma per velocizzare la giustizia civile”.

L’ultima considerazione di Cottarelli sul differenziale fa riflettere: “Tra il 10 maggio e il 31 agosto del 2011 lo spread era salito di 129 punti, da 162 a 291: nello stesso periodo di quest’anno l’aumento è stato di 150 punti, da 138 a 289. Anche se la situazione non è per fortuna quella del 2011 perché l’economia sta crescendo e il livello dei tassi è più basso, non si può stare tranquilli”. il prossimo passo, decisivo, la manovra d’autunno.

03/09/2018 | Categorie: Economia e Dintorni , EconoPolitik Firma: Luca Losito