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Spaxs, nasce la banca vestita da startup

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L’istituto digitale punterà su Pmi, Npl e Retail: l’intervista al Ceo Corrado Passera

Si rivolgerà ad una clientela corporate e retail, e la sua struttura sarà completamente digitale. Sono questi i tratti delineati da Spaxs, per la nuova banca che creerà a Milano a guida di Corrado Passera. L’istituto bancario sarà una vera e propria startup innovativa, che dividerà le proprie attività in tre macroaree: ci sarà una sezione dedicata alle Pmi, per fornire quei finanziamenti che tradizionalmente non vengono dati ad attività che possono fare di più o anche a quelle che sono in leggerà difficoltà; poi ci sarà la sezione Npl, qui si lavorerà gestendo i crediti deteriorati di quelle imprese che si trovano in gravissima difficoltà; infine il digital banking rivolto sia alle aziende sia ai cittadini.

Passera presenta la nuova banca senza svelarne il nome, spiegando che sarà in linea con quello che è lo spirito dell’azienda. Non sarà un istituto tradizionale, tutt’altro. Sarà una startup slegata dalla logica delle filiali ed entrerà in contatto diretto con i clienti grazie a tutor di grande esperienza. Tutta gente proveniente dal settore bancario e dalle aziende, che potrà essere in grado di fornire il giusto ausilio al tipo di clientela che vuole conquistare Spaxs. Gli obiettivi, manco a dirlo, sono molto ambiziosi: 7 miliardi di euro gestiti e 300 milioni di utili  nel 2023. Il piano quinquennale è partito, l’istituto dopo la fusione con Banca Interprovinciale punta ad essere operativo già per settembre.

Cosa spinge oggi a creare una nuova banca?

“Per fare una cosa che tipicamente altre banche non fanno. I nostri risultati saranno interessanti perché faremo solo le cose che abbiamo detto. Non è un progetto rischioso proprio per questo. Vogliamo gestire sofferenze corporate (Npl), un mercato di cui nessuno si occupa in questo momento. La nostra sarà una banca specializzata, grazie anche a dei tutor che saranno sul territorio e avranno contatto diretto con le imprese. Sarà tutta gente di grande esperienza, anche in aziende. E abbiamo anche un progetto per diffondere l’educazione finanziaria ai cittadini, perché siamo convinti che la maggior conoscenza possa aiutare tanto i clienti quanto noi banche”.

Quali business e target ritiene interessanti?

“In generale, l’Italia. Questo progetto vuol dire credere nel Paese. Mentre i target sono i tre elencati nella nostra presentazione. Ci rivolgiamo alle Pmi che potrebbero fare di più e possono avere un ausilio finanziario maggiore. Si guarda anche alle aziende in piccola difficoltà. E poi con l’Npl, si cerca di aiutare le imprese in grande difficoltà ma che possono riprendersi. Poi, investiremo tutti i finanziamenti ricevuti, per ora 600 milione, nella banca. Sarà capitale societario che finanzierà le nostre attività. E metteremo sempre gli investitori al primo posto. Basti pensare che noi potremo convertire le nostre azioni solo dopo un rendimento del 60% per gli azionisti”.

20/07/2018 | Categorie: Economia e Dintorni , Imprese e Pir Firma: Luca Losito