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Sostenibilità e finanza, un’evoluzione

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Dal concetto, alla possibilità concreta: la finanza nella sostenibilità

Sostenibilità, una nuova forma di sviluppo e crescita

Da quanto tempo si parla di sostenibilità e di un nuovo modello di crescita e di sviluppo che permetta di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere le disponibilità per le generazioni future?

Era il 1987 quando per la prima volta si tracciava una definizione di “sostenibilità” nel Rapporto Brundtland della Commissione mondiale sull’ambiente e sullo sviluppo.

Da allora sono passati decenni e la via verso la concreta possibilità di una crescita realmente basata sulla sostenibilità si è aperta ulteriormente solo nel 2015, con l’approvazione dei 17 Obiettivi di Sostenibilità ONU e la firma dell’accordo di Parigi.

Da allora è aumentato sempre più l’interesse verso il tema, sia fra i gruppi di attivisti, che fra i singoli cittadini. Il modello di crescita lineare si è rivelato ormai troppo lontano dai nuovi obiettivi ed orizzonti mondiali e la pandemia ha reso ancora più chiare sia le evidenze ambientali che le profonde disuguaglianze sociali.

Nell’organizzazione della ripartenza economica molti sono i settori che puntano sulla sostenibilità; oggi la finanza gioca un ruolo chiave nella nuova distribuzione di capitali, agendo sia sull’aspetto ambientale e di transizione energetica, sia nel sociale. Il 2020, anche per l’ effetto e le conseguenze della pandemia, ha visto crescere proprio una maggiore attenzione a questi ultimi aspetti.

Sostenibilità e finanza sostenibile

La finanza sostenibile si propone di creare valore nel lungo periodo; nelle operazioni di investimento si considera certamente il rendimento finanziario, ma si aggiunge anche l’impatto positivo che l’investimento stesso ha sulla società e sull’ambiente. Si tratta sicuramente di un plus inedito e di un incentivo per contribuire al cambiamento.

Il dibattito sul crescente interesse della finanza nell’ambito della sostenibilità è aperto: l’avvicinamento è dovuto al profilarsi di buone opportunità per gli investitori, all’apertura di un fronte differente utile per la diversificazione, o perché è il nuovo mercato a richiederlo?

Sicuramente un buon mix delle opzioni precedenti, ma è certo che l’interesse dei mercati finanziari alla sostenibilità ha messo sotto i riflettori il possibile cambio di rotta in modo più evidente rispetto il passato, proprio grazie alle opportunità definitesi dal punto di vista economico. D’altra parte va riconosciuto che solo attraverso gli investimenti si possono realmente concretizzare i progetti nella direzione di una crescita realmente sostenibile.

Puoi approfondire ESG e finanza sostenibile, guardando questa puntata di Good Morning Finance.

Sostenibilità ed ESG, perchè la svolta solo nel 2020?

La tendenza agli investimenti ESG è iniziata alla fine del 2017, accelerando nel corso del 2018 per esplodere poi nell’ultimo trimestre del 2019. Il 2020 con la crisi sanitaria e l’urgenza di progettare una ripartenza economica differente ha portato alla ribalta gli investimenti in sostenibilità.

I fondi attenti agli aspetti sociali ed ambientali stanno attirando sempre più flussi: secondo le statistiche Morningstar la raccolta ha superato i 1.000 miliardi di dollari già alla fine del terzo trimestre, registrando un’impennata senza precedenti. Cosa è cambiato?

Nel 2019 la ricerca Finer per Assogestioni evidenziava che gli investitori retail (49%), affluent ed upper affluent (42%) confondevano gli investimenti ESG con investimenti no profit, che non considerano invece il rendimento, ma mettono al primo posto l’obiettivo ambientale e sociale che si prefiggono.

Un’indagine Doxa del 2019 rilevava che solo il 3% su un campione significativo di italiani che avessero investito nel corso dell’anno precedente, riconosceva di aver ricevuto la proposta di prodotti ESG. Il dato evidenziava così la necessità di politiche commerciali e di comunicazione più pervasive e trasparenti rispetto le tematiche.

Se l’informazione ha determinato una barriera in entrata, non da meno lo è stata la valutazione del rapporto fra rischio e rendimento: è servita la lezione dello shock di marzo 2020 per comprendere che ad oggi gli investimenti ESG mostrano maggiore resilienza, meno volatilità e stanno performando meglio rispetto la media degli investimenti tradizionali.

ESG, la scelta vincente

L’investitore, secondo un recente studio di Banca d’Italia, richiede prodotti ESG a basso rischio; la scelta si è mostrata vincente anche nella fase più nera dell’emergenza sanitaria e nei mesi successivi, ottenendo performance più alte rispetto gli ESG ad alto rischio ed alla media generale.

Puoi approfondire il tema della finanza sostenibile ascoltando le nostre interviste agli addetti ai lavori: www.goodmorningfinance.it

Puoi restare aggiornato leggendo le news dedicate alla finanza sostenibile: https://www.professionefinanza.com/tutte-le-news/

18/12/2020 | Categorie: Comunicazione e Relazione , Economia e Dintorni Firma: Redazione