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SOLUZIONE per le banche venete

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Dopo essere saliti per quattro mesi consecutivi, a giugno sui mercati azionari hanno prevalso le prese di profitto. Le banche centrali hanno avuto un ruolo in questo movimento al ribasso.

Negli Stati Uniti, la Federal Reserve ha alzato i tassi per la seconda volta in un anno, mentre in Europa Mario Draghi ha espresso soddisfazione circa l’impatto che hanno avuto le misure per la crescita messe in atto dalla Banca Centrale Europea ed ha eliminato qualsiasi riferimento a una nuova riduzione dei tassi.
 
Il conseguente declino del mercato obbligazionario a fine mese ha portato a sua volta una correzione sui titoli azionari difensivi, che sono particolarmente sensibili a un rialzo dei tassi d’interesse.
 
Gli indici DJ Euro Stoxx e Msci Europe hanno perso oltre il 2,61% e 2,48% rispettivamente, penalizzati principalmente dai settori difensivi a lungo termine (telecomunicazioni, utilities, beni di consumo durevoli) e dal settore dell’energia, che ha sofferto per il calo dei prezzi del petrolio. Al contrario, i finanziari hanno beneficiato di un irripidimento della curva dei tassi e dell’annuncio di una soluzione per le banche venete da parte dell’Italia.


Una soluzione ai problemi delle banche venete
Il sistema bancario italiano sembra finalmente fuori dal guado, come ci aspettavamo. Il mese scorso, il governo ha messo mano a una soluzione per le banche venete. Quello che ha fatto era necessario, non c’era un’alternativa. Far pagare i problemi delle banche a clienti ed obbligazionisti avrebbe potuto causare una corsa agli sportelli di cui nessuno poteva prendersi il rischio. Però l’Italia è in ritardo. Avrebbe dovuto affrontare il problema delle banche, che pesa su tutto il mercato italiano, cinque anni fa.
 
Outlook
Nelle prossime settimane, la pubblicazione dei risultati dei primi sei mesi dell’anno quasi certamente sarà un importante indicatore per misurare quanto è forte la ripresa per le imprese europee. Troppe delusioni potrebbero compromettere il trend al rialzo osservato l’anno passato. D’altra parte, sorprese positive potrebbero sfociare in un nuovo rally dei mercati europei.
In questa fase, gli utili aziendali saranno il principale fattore di traino. Continuiamo a preferire quelle società che offrono un reale potenziale per la crescita.


A cura di Gilles Guibout, responsabile investimenti equity Europa di AXA Investment Managers
 

  

17/07/2017 | Categorie: Investimenti Firma: Redazione