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Reputazione online:
a cosa serve

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L’importanza della comunicazione digitale e della cura metodica della propria web reputation aumenta sempre di più con il passare degli anni: per questo devi occupartene subito

Oggi come oggi la rete è il mezzo di comunicazione principale per riuscire a raggiungere nuovi contatti e farsi notare in ambito professionale. Tutte le attività pubblicate online vanno a comporre il curriculum virtuale di ognuno, pertanto, è importante valutare e soppesare scrupolosamente ogni singolo post.

Il primo grande strumento d’informazione è Google, che recupera in piena autonomia tutti i contenuti e le opinioni che ci riguardano. Poi ci sono i social network, che ormai ricoprono un ruolo fondamentale anche per le aziende e i professionisti. Canali che meritano di essere seguiti attentamente e su cui bisogna lavorare in un certo modo, per accrescere il pubblico che ci ascolta.

Realizzo da diversi anni strategie di comunicazione online per aziende, istituzioni e liberi professionisti. Il concetto che sta alla base di qualsiasi consulenza che ho fatto fino ad oggi è il seguente: siamo tutti personaggi pubblici. Passiamo 4 ore e mezzo al giorno con gli occhi sul telefono. Quattro ore spezzettate in piccolissimi momenti. Spesso non ci rendiamo conto, però, che tutto ciò che scriviamo sul web sarà per sempre il nostro curriculum digitale.

Paradossalmente, anche se non usassimo un pc o un telefono, dovremmo comunque fare i conti con la reputazione che Google vorrà “cucirci” addosso.

Il motore di ricerca raccoglie infatti tutte le opinioni che persone, aziende, associazioni, vicini di casa, familiari hanno di noi.
Per scoprire la vostra reputazione, provate a inserire il vostro nome sul motore di ricerca. Cercate anche di capire quali immagini “rappresentano” voi e la vostra azienda attraverso images.google.com.

Se non gradite le immagini che trovate online, pubblicate sul vostro sito e sui social nuove immagini che rispecchino le vostre competenze.
Potete anche capire se la vostra azienda è più “conosciuta” rispetto ai competitor grazie al servizio Google Trends.

Se non ti occupi dei social media, i social media si occuperanno di te

Un errore che molte aziende purtroppo fanno è quello di considerare alcuni Social Media poco affini al proprio target di riferimento.

Chiariamo subito: anche se Instagram e Facebook non fossero adatti alla ricerca di nuovi clienti nel vostro settore (ipotesi tutta da dimostrare), rimangono comunque piattaforme importantissime per la reputazione online.

Sui Social Media si parla tutti i giorni della nostra azienda o del nostro lavoro. L’ottanta per cento di quello che Google sa sul nostro conto viene dalle piattaforme social. Presumibilmente, queste informazioni diventeranno anche la prima impressione che daremo ai nostri nuovi contatti. Anche noi, d’altronde, prima di incontrare qualcuno, facciamo le dovute ricerche su internet, giusto?

Siamo tutti personaggi pubblici, dicevamo, vale quindi la pena ribadire lo svantaggio principale di questo “gioco”: dobbiamo stare attenti a tutto ciò che scriviamo.

Il vantaggio principale, però, è dannatamente interessante: possiamo arrivare ad un pubblico, e a clienti, che mai avremmo potuto pensare di raggiungere solo dieci anni fa. Se cerchiamo clienti, se vogliamo una promozione sul lavoro, (se cerchiamo l’anima gemella!), e in mille altre ipotesi, il web può diventare il nostro principale alleato.

La pubblicità sul web è utile?

Per fare questo, bisogna abbandonare il prima possibile l’idea di farsi “pubblicità” sul web e cominciare a produrre contenuti di qualità. Perchè?

Semplice: nessuno si ricorda l’ultima pubblicità che ha visto su internet. Tutti si ricordano, invece, l’ultimo contenuto “di qualità” consultato su internet.

Sul web servono informazioni, spiegazioni, emozioni. Si vende grazie a questo. Non si vende facendo i piazzisti. Si vende costruendo, quindi, la nostra Brand Reputation.

Le aziende e i professionisti, grazie ai contenuti di qualità:

• attirano nuovo pubblico con alto grado di coinvolgi-mento
• Aumentano la propria autorevolezza
• Vendono prodotti o servizi (che a questo punto si vendono da soli)

Un esempio per tutti: se volete comprare una macchina nuova o desiderate prenotare un hotel, cercate lo spot dell’auto o dell’hotel, oppure cercate le opinioni di chi ha usato quell’auto o ha soggiornato in quell’albergo?

Quali sono i contenuti che funzionano sul web e che aumentano la nostra reputazione online?

La regola generale è la seguente: i contenuti devono essere validi per chi ci segue, non per noi. Non ci si parla addosso. Se ho appena cambiato sede e ho una sede più bella, più prestigiosa e più funzionale, ho per le mani una notizia che interessa solo a me. Se in questa nuova sede organizzo corsi di formazione gratuiti, ho per le mani una notizia interessante per il mio pubblico.

Per scrivere contenuti sul web, dobbiamo seguire alcune regole d’oro, sempre valide indipendentemente dal mezzo che scegliamo di utilizzare (Blog e sito web, Facebook, Instagram, Linkedin, Youtube)

vietato pubblicare commenti “di istinto“. Pensate attentamente a quello che pubblicate. Chiedetevi sempre: mi sentirei a mio agio se questo post venisse letto ad alta voce in piazza, in una riunione di lavoro con l’amministratore delegato, davanti ai miei clienti?

inserite sui social e nel sito web materiale video, articoli, post e contenuti coerenti con le qualità personali e professionali che desiderate trasmettere al resto del mondo.

usate “Google Alert”, fondamentale per essere aggiornati su tutto quello che viene pubblicato sul vostro conto

• Ricordatevi sempre che la qualità è più importante della quantità: se avete pubblicato qualcosa di interessante, i motori di ricerca se ne ricorderanno per anni. Fate quindi in modo di pubblicare cose utili, importanti, di valore, che contribuiscano a migliorare la vostra reputazione web per gli anni a venire.

I sette miti da sfatare sui social media

Prima di affrontare qualsiasi progetto editoriale online, è bene chiarire come vanno affrontati i Social Media. Il fatto che siano (sembrino) gratis e alla portata di tutti, ha creato non pochi misunderstanding. Ecco allora i 5 miti da sfatare sui Social Media:

1. Potrei farlo anche io, a che serve un Social Media Manager?

La gestione delle sponsorizzazioni è sempre più complessa. Gli algoritmi che gestiscono Linkedin, Instagram, Twitter e Facebook cambiano continuamente. I Social un ottimo strumento per comunicare con gli amici, ma l’uso professionale è un’altra cosa. Bisogna conoscere gli strumenti a disposizione, i linguaggi e le strategie. Senza una adeguata preparazione, si rischia di buttar via tantissimi soldi per sponsorizzazioni sbagliate o pubblicazioni che non servono a nulla

2 – Vorrei far sapere a tutti che ho una nuova attività, quindi apro un profilo su tutte le piattaforme Social a disposizione.

E’ il classico errore dell’azienda o del libero professionista che decide per la prima volta di utilizzare i Social Media. La regola è semplice: meglio pochi ma gestiti bene. E’ importante capire quali sono i canali adatti alla nostra attività perché ogni Social ha un pubblico di riferimento (età, istruzione, geolocalizzazione). E’ inoltre sbagliato, tranne in casi eccezionali, creare un video, un testo o una grafica e spalmarla “ a pioggia” sui social. Il pubblico di Instagram non è lo stesso di Twitter. Il linguaggio di Facebook non è lo stesso di Linkedin

3. Sui Social Media metto le pubblicità aziendali

I social si basano sulla relazione, non sui monologhi. Se userai i social come una vetrina, non troverai nessuno ad ascoltarti. Le persone che si iscrivono e accedono ogni giorno ai social network non lo fanno per comprare, ma per relazionarsi, ascoltarsi, informarsi.

4. Abbiamo aperto l’account da tre mesi ma non ho risultati. I Social Media non funzionano.

Il social media marketing non è una campagna pubblicitaria ma è un percorso. I Social nascono e si nutrono di relazioni, e nessuna relazione si crea in un attimo, ma col tempo. Non dimenticare, inoltre, che i Social Media daranno visibilità ai tuoi servizi e alla tua azienda, ma non venderanno per te. Se i tuoi servizi non sono competitivi, se non rispondi ai messaggi, se non hai la pazienza di confrontarti con il tuo pubblico, i Social Media ti daranno solo delusioni.

5. Se ho tantissimi follower vuol dire che il Social Media Manager sta facendo un ottimo lavoro.

Sbagliatissimo! Non è il numero di fan a decretare il tuo successo nell’attività social, ma la giusta proporzione fra follower e engagement. L’engagement è il numero di per-sone che interagisce a ogni tua pubblicazione con commenti e risposte. E’ un numero molto più importante rispetto al numero di follower. Mai come in questo caso, la qualità è più importante della quantità.

6. I Social Media sono gratuiti, quindi non pago per le sponsorizzazioni

Questo è l’errore più grande, soprattutto a partire dal 2018, anno in cui il logaritmo che gestisce Facebook ha quasi azzerato le visualizzazioni per le pagine che non sponsorizzano i contenuti. La buona notizia è che le sponsorizzazioni costano (per ora) relativamente poco. Non ha senso investire tempo e denaro in contenuti di qualità e poi pubblicare post che vengono visti dal 5% dei follower della tua pagina.

7. Il professionista che curerà i miei Social deve costare il meno possibile

Ottima idea, ovviamente. Prima però, è opportuno assicu-rarsi che il professionista conosca bene le piattaforme su cui andrà a lavorare e che prepari un piano editoriale credibile.
In caso contrario, gli errori che il professionista “improvvisato” creerà sulla nostra reputazione online avranno un costo enorme quando saremo costretti a porvi rimedio.

L’importanza del sito web

Nonostante i Social Media siano fondamentali, è importante anche avere un buon sito internet. Google dà infatti molta importanza ai blog e ai testi presenti nei siti web. Vediamo dunque alcune regole base che dobbiamo sempre tenere a mente:

• Pagare qualcuno per realizzare il nostro sito web non significa possedere un sito web. Sembra assurdo, ma vi assicuro che molti webmaster ragionano così. Pretendiamo dunque le “chiavi” del sito, cioè la proprietà dei software e i plugin che lo fanno girare. Senza queste informazioni, il giorno in cui avremo necessità di cambiare webmaster, semplicemente non lo potremo fare.

• Assicuriamoci che il dominio del sito sia di nostra pro-prietà, e non del webmaster.

• Scegliamo con cura la piattaforma su cui girerà il nostro sito. WordPress è una delle migliori, ad esempio. Ogni piattaforma ha vantaggi e svantaggi, e va fatta una scelta consapevole.

Questi consigli sono le basi sulle quali costruire una buona reputazione online. Ogni azienda e ogni libero professionista dovrebbe avere ben chiare le regole base della comunicazione digitale. Pensare di conoscere le regole della comunicazione online solo perché usiamo i Social Media nella vita quotidiana, è come pensare di essere Ronaldo solo perché giochiamo a calcetto il lunedi sera.

30/04/2020 | Categorie: Comunicazione e Relazione Firma: Leandro Diana