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Report settimanale sui mercati finanziari

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Nell’ultima ottava le principali piazze azionarie hanno realizzato un recupero grazie alla momentanea attenuazione della crisi del credito ed al taglio dei tassi di interesse di 50 bp attuato dalla Federal Reserve. Guardando l’andamento delle singole piazze del Vecchio Continente la performance migliore è stata realizzata da Francoforte (+16,12%), seguita da Londra (+12,72%) e Parigi (+9,18%). A dare
forza ai listini hanno contribuito anche la buona intonazione del comparto auto (+62,35% beneficiando del maxi rialzo di Volkswagen +137% dopo l’annuncio di Porsche di aver aumentato la sua partecipazione al 42,6%)
e di quello delle risorse di base (+23,08% grazie al buon andamento di Anglo American e Bhp Billiton sulla scorta del recupero delle quotazioni delle commodity). Deboli invece i
principali titoli bancari con Barclays (-6,82% la seconda banca inglese ha varato un aumento di capitale da 7,3 miliardi di sterline rivolto a un pool di investitori) e Société Genéralé (-6,28%).

Anche Piazza affari ha archiviato la settimana in territorio positivo con l’S&P/Mib in salita del 7,49%: fra i titoli guida gli acquisti hanno interessato Banco Popolare (+25,78%), Saipem (+20,28% gli analisti di Morgan Stanley hanno reiterato la raccomandazione di overweight sul titolo alla luce dei buoni risultati trimestrali), Eni (+20,25% la società ha confermato le previsioni positive sull’andamento 2008 grazie anche all’utile netto trimestrale in crescita del 52,7% sopra le attese degli analisti) ed Impregilo (+16,39% sulle voci senza conferme che la società possa essere nel mirino dei fondi libici).

Sulla stessa lunghezza d’onda Wall Street che ha accompagnato la volata finale alla Casa Bianca con una settimana decisamente positiva (Dow Jones +10% e Nasdaq +9,8%). Sul fronte macro tuttavia non sono mancati nuovi motivi d’allarme con il Pil preliminare del terzo trimestre sceso a -0,3% e lafiducia dei consumatori di ottobre crollata su livelli mai visti prima d’ora. Dal lato volatilità il Vix dopo aver toccato il max storico a 89,53 è andato sgonfiandosi fino a 60 punti segnalando così il rientro del nervosismo degli operatori: movimento al quale hanno contribuito Wal Mart (+8,58%), Exxon (+7,36%dopo aver segnato profitti trimestrali record) e Verizon (+18,3% trascinato dai buoni conti nel periodo luglio-settembre). Sul fronte auto le ultime indiscrezioni sembrano escludere interventi pubblici nella fusione tra Gm (-2,8%) e Chrysler. Sugli scudi anche il Nikkei (+6,7%) che ha risentito positivamente della decisione del governo nipponico di interdire le vendite allo scoperto: tra le blue chip si sono ben comportate Nissan Chem (+61,3%), Sumitomo (+32,7%) e Panasonic (+31%).

Per quanto concerne il segmento obbligazionario, la curva Ume ha evidenziato una discesa dei rendimenti sulle scadenze a breve ed in salita sulle altre; negli Usa invece si è assistito ad un innalzamento dei rendimenti sulla parte a medio/lungo della curva. In consolidamento invece il differenziale fra i rendimenti dei titoli corporate e quelli governativi a 3-5 anni area euro.

Per il mercato dei cambi la divisa comunitaria ha realizzato un timido rimbalzo nei confronti del biglietto verde (a quota 1,2731) ed un deciso guadagno contro yen (a 125,34) grazie anche alla riduzione dei tassi da parte della BoJ.

Infine per quanto riguarda le commodity in rally le quotazioni del petrolio tornato a 65 $/barile (nonostante abbia toccato un minimo dal febbraio 2007 a 59,04 $) e del rame (+10,09%); l’oro invece
è arretrato del 4,90% a 723,05 $/oncia.

NOTA FINANZIARIA 03 nov 2008 (weekly)

MERCATI MONETARI/OBBLIGAZIONARI

Per quanto riguarda l’area euro rendimenti in diminuzione sul breve termine mentre sono risaliti sulle altre scadenze.
Tassi in recupero sulla curva Usa su scadenze lunghe rispetto a 7 giorni fa. Invariato il differenziale fra i rendimenti dei titoli corporate e quelli governativi 3-5 anni area euro. In forte calo lo spread tra i titoli governativi Paesi Emergenti e quelli Usa.

NOTA FINANZIARIA 03 Nov 2008 (weekly) 

ANALISI TECNICA

BUND 116,68 (quotaz.ore 16:29 )

Rientrati nei giorni scorsi sul bund ne siamo immediatamente usciti (per stop loss) a causa della repentina discesa delle quotazioni. Ma vista l’impostazione di fondo rimaniamo pronti a rientrare qualora i prezzi tornassero sopra l’area 117,15 – 117,50. (VP)

S&P/MIB 21.478 (quotaz.ore 16:29 )

Dal minimo di lunedì scorso al massimo di venerdì l’S&P/MIB ha fatto + 15% !!! E’ bene, ovviamente, non farsi ancora troppe illusioni ricordando comunque quella che è la nostra view: “… è impossibile stabilire fra quante sedute/settimane/mesi comincerà il rimbalzo
(che quando si svilupperà sarà comunque “maxi”) ….. possiamo solo dire che in un’ottica di medio-lungo termine l’indicazione resta sempre quella: accumulare.” (VP)

EUR/USD 1,2752 (quotaz.ore 16:29 )

Vediamo di eliminare ogni possibile incomprensione: il cross EUR/USD dal massimo a 1,60 della scorsa estate è arrivato addirittura a metà (1,25) di quella che poteva essere identificata come area target: 1,36 – 1,17. E’ però necessario – ripetiamolo – non mettere a rischio tutto per cercare di cogliere fino in fondo ogni centesimo di recupero ancora teoricamente possibile: la teoria spesso non si realizza fino in fondo. (VP)

NOTA FINANZIARIA 03 nov 2008 (weekly)
I MARKET MOVER DELLA SETTIMANA

In Europa l’ottava appena iniziata risulta incentrata sulle riunioni della Boe e della Bce che giovedì dovrebbero tagliare di 50 punti base i propri tassi di riferimento portandoli rispettivamente al 4% e al
3,25%. Di contorno la pubblicazione domani dell’indice dei prezzi alla produzione (-0,1% la percentuale stimata contro il -0,5% precedente) e mercoledì delle vendite al dettaglio (previste in calo a -0,4% da +0,3).

Con riferimento alle singole congiunture, in Germania catalizzeranno l’attenzione giovedì gli ordini all’industria destagionalizzati (attesi in contrazione a -2,8% da 3.6%) mentre venerdì la bilancia commerciale (che dovrebbe crescere a 13,5 mld $ da 10,6 mld) e la produzione industriale destagionalizzata (stimata a -1,7% da +3,4% di agosto).

Sicuramente più fitta di appuntamenti l’agenda statunitense: in programma domani gli ordini all’industria (attesi a settembre in miglioramento seppur ancora negativi) e la fiducia dei consumatori (attesa sostanzialmente stabile) mentre mercoledì l’Ism non manifatturiero di ottobre (atteso in diminuzione a 47 da 60,2) oltre all’aggiornamento settimanale delle scorte di petrolio e delle richieste di mutui ipotecari.

Giovedì sarà la volta della produttività non agricola (limitata al +0,8% la variazione prevista dopo il +4,3% del trimestre precedente) e delle consuete richieste di sussidi di disoccupazione (che non dovrebbero discostarsi dal valore precedente) mentre venerdì archivieranno la settimana i dati sul mercato del lavoro. Nel dettaglio in programma gli occupati non agricoli (attesi in miglioramento), la disoccupazione (che dovrebbe peggiorare al 6,3% dal 6,1%) e la variazione degli occupati del settore manifatturiero (attesa a -62 da -51 di settembre); sempre in giornata le scorte all’ingrosso (che dovrebbero scendere al +0,3% dal +0,8%), la vendite di case esistenti (previste in forte ritracciamento a settembre) e il credito al consumo (stimato dal consensus a -0,4 mld $ dai -7,9 mld di agosto).

Riferendoci, infine, al Giappone focus giovedì sull’incontro di politica monetaria della Boj e sull’uscita del superindice dell’economia di settembre (atteso probabilmente stabile).

Per suggerimenti e chiarimenti: [email protected]

04/11/2008 | Categorie: Investimenti Firma: Vincenzo Polimeno