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Relazioni tra rischio sovrano e credito corporate

Di ricente è riemersa una vistosa debolezza degli spread sovrani. Se si vanno ad analizzare i CDS (Credit Default Swap) nei paesi europei, gli spread attuali sono più elevati adesso che a marzo 2009, all’apice della crisi. Il fallimento di Lehman Brothers avvenuto nel settembre 2008 ha spinto in alto gli spread sovrani, dato che i vari Governi hanno dovuto immettere ingenti somme per intervenire in aiuto delle loro istituzioni bancarie.
Il picco degli spread sovrani, pari a 174 punti base è stato toccato a marzo 2009 e si è poi ridimensionato scendendo fino a fine ottobre 2009 a 50 punti base. Poi i timori legati ai paesi periferici dell’Europa ed in particolare alla Grecia hanno spinto nuovamente verso l’alto gli spread sovrani.
Queste tensioni impattano sugli spread corporate dei paesi corrispondenti, sebbene diversi CDS sono negoziati al di sotto dei rispettivi titoli sovrani, e tale dinamica non appare giustificata, dato che in ogni caso il rischio sovrano per i paesi sviluppati è un problema di lungo termine e in caso di grave crisi dei titoli di stato le ripercussioni più forti si avrebbero proprio su titoli corporate. Ciò perchè gli interventi fiscali di un paese in difficoltà impatterebbero seriamente sugli utili aziendali e metterebberò in difficoltà il rifinanziamento stesso del loro debito a causa della perdita di fiducia degli investitori e dell’aumento dei rendimenti.
Per tali motivi la maggior parte degli spread corporate non dovrebbe essere negoziata al di sotto rispettivi titoli sovrani di riferimento ed è probabile una convergenza tra gli stessi.

11/03/2010 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Denise Tagnin