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Quali intermediari sanno già far percepire la qualità al cliente?

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Con l’obbligo di trasparenza sui costi, sarà sempre più importante trasmettere il valore della consulenza al risparmiatore

Nell’ambito della gestione dei portafogli, si sa, i backtest i non sono esatti. Ma danno bene l’idea di come si sia comportato un fondo nella varie fasi di mercato. Visto che la consulenza sta vivendo una fase di profonda trasformazione viene spontaneo porsi una domanda. Se la trasparenza sui costi della consulenza finanziaria fosse stata effettiva già dal 1° gennaio 2018, anziché essere proposta dal 2019, quale intermediario avrebbe potuto riuscire a far percepire la qualità della propria attività al cliente finale ottenendo così un congruo pagamento per i propri servizi?

Le società che presentano i professionisti più preparati e competenti sul mercato. Questa la sicura risposta alla domanda. Ovvero quelle società che possono dimostrare di essere in grado di far percepire il valore aggiunto offerto dai propri consulenti al cliente finale. Per scoprire i nomi di queste società è sufficiente andare a vedere quali sono stati i risultati dei PFAwards dell’anno scorso nella categoria Top Intermediario.

In particolar modo, secondo il nostro Processo di valutazione delle competenze certificato UNI EN ISO 9001:2015, un anno fa hanno prevalso Widiba e Banca Fideuram nella categoria della consulenza finanziaria, Banca Generali nell’ambito della consulenza patrimoniale e sempre Widiba per le competenze professionali.

Queste reti possono sicuramente dar riscontro al cliente della certificazione ottenuta per fargli meglio comprendere la qualità dei professionisti a cui si rivolgono e riuscire così a far meglio percepire i costi della consulenza.

Questo è solo un backtest, ma dal 1° gennaio 2019 si farà sul serio. E quando si presenterà il conto ai clienti sarà fondamentale che questi percepiscano la preziosità della consulenza ricevuta. Altrimenti, la sfiducia e la perdita di clienti potrebbero essere l’immediata conseguenza. La strada da perseguire è quella della formazione continua, dell’accrescimento delle skills dei consulenti e della certificazione delle proprie qualità . Le iscrizioni ai PFAwards ’19 sono già partite, quali saranno gli intermediari e i consulenti che potranno dimostrare al cliente di essere i migliori in Italia per competenze? Dalla fine di settembre la sfida entra nel vivo e a fine novembre lo scopriremo.

In bocca al lupo e che vinca il più preparato!

06/09/2018 | Categorie: Investimenti , Mondo consulenti Firma: Jonathan Figoli