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Il private equity verso il 2024

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Dopo un anno difficile, come lo è stato il 2023, il mercato dei capitali privati americano confida nell’arresto all’aumento dei tassi di interesse da parte della Fed per nuovo vigore.

Un anno difficile per il private equity

Per il private equity, il 2023 si è rivelato un anno molto negativo dalle scarse speranze; la sofferenza del capitale privato ad alto rischio probabilmente non si attenuerà fino a quando le banche centrali non renderanno realmente evidente la loro intenzione di fermare la crescita dei tassi d’interesse.

E’ quanto afferma un articolo di Bloomberg di Allison McNeely, Dawn Lim, and Layan Odeh pubblicato nei giorni scorsi a proposito dei mercati privati di capitali e in particolare del mercato del private equity.

Il provider di dati PitchBook ha evidenziato che, nel 2023, le società di private equity degli Stati Uniti hanno acquistato o venduto asset per 871 miliardi di dollari, l’ammontare più basso dal 2016, mentre, secondo la banca d’investimento Raymond James, il tasso previsto di distribuzione agli investitori del private equity è stato il secondo più basso in venticinque anni.

Private equity, il mercato italiano ed europeo

A livello europeo, il private equity ha registrato un marcato calo nel 2023, come indicato dai dati diffusi da Invest Europe, l’associazione europea del private capital. Nel primo semestre dell’anno, l’attività di raccolta sul mercato è diminuita del 60%, passando da 81,3 miliardi di euro registrati nell’analogo periodo dell’anno precedente a 32,9 miliardi di euro.

Gli investimenti hanno subito anch’essi una significativa contrazione, scendendo da 69,4 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2022 a 32 miliardi di euro nel 2023, rappresentando una diminuzione del 54% con una riduzione del 30% nel numero complessivo delle operazioni. Tale tendenza non ha risparmiato l’Italia, anche se a ottobre si è rilevato un segnale di ripresa, soprattutto lato investimenti.

Le sfide del private equity nel 2024

Le società private equity stanno affrontando costi di finanziamento più elevati, incertezza economica e una raccolta di fondi più lenta. La stessa lentezza si è evidenziata nella restituzione del capitale ai fondi pensione e ad altri investitori chiave, clienti solitamente affidabili ma che potrebbero aver raggiunto il massimo della liquidità disponibile da allocare in tali investimenti.

Nel 2023 il valore delle IPO è sceso del 60% e, mentre pare il mercato del private equity stia dando segnali di miglioramento per l’anno in corso, è necessario prestare attenzione ad un possibile rallentamento economico che potrebbe eventualmente complicare le transazioni. In tal senso, l’elemento chiave per una ripresa è la conferma di uno stop all’incremento dei tassi da parte della Fed.

La fiducia resta cruciale per le transazioni ma, al contempo, le società di private equity che non dovessero dimostrate distribuzioni superiori agli investimenti, rischierebbero di perdere favore.

Fonte: https://www.bloomberg.com/news/articles/2024-01-08/private-equity-braces-for-tough-2024-as-interest-rates-stay-high e AIFI

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18/01/2024 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Redazione