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Prestiti, il 40% degli italiani
ne ha uno: ma il valore cala

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Crescono gli italiani che scelgono di farsi finanziare acquisti o spese quotidiane con un prestito: sono precisamente 4 su 10, ma l’importo medio richiesto è in calo

I tassi bassi e la crescita del credito

Sarà l’attuale condizione di mercato, con i tassi di interesse che restano bassi, fatto stato che è in aumento il numero di italiani che decide di fare ricorso al credito per finanziare l’acquisto di un’abitazione o le proprie spese correnti. Nei primi sei mesi del 2019, secondo la Mappa del credito realizzata da Crif, quasi 4 italiani su 10 risulta avere almeno un finanziamento attivo. Si tratta per la precisione del 39,4% del totale della popolazione maggiorenne residente in Italia che risulta avere almeno un contratto di credito rateale attivo (+8% rispetto ad un anno fa) mentre a livello pro-capite mensilmente vengono rimborsate rate per un importo pari a 344 euro (-1,5%).

In pole positiion i prestiti finalizzati

“Questi dati confermano i segnali di allargamento della platea dei cittadini che usufruiscono del credito bancario per sostenere i propri consumi e l’investimento sulla casa mentre il progressivo calo sia della rata media sia dell’esposizione residua forniscono una positiva indicazione circa la sostenibilità del debito di consumatori e famiglie”, commenta Beatrice Rubini, direttore della linea Mister Credit di Crif. Tra le forme di finanziamento più diffuse, si posizionano al primo posto i prestiti finalizzati, ossia quei prestiti destinati all’acquisto di beni e servizi quali auto, moto, elettronica ed elettrodomestici, articoli di arredamento, viaggi. Operazioni di credito che hanno un peso, in termini di numerosità, pari al 45,5% sul totale. Al secondo posto i prestiti personali, che si legano alla progettualità delle famiglie, con una incidenza del 32,8%. Infine, la componente dei mutui per l’acquisto di abitazioni (21,7% sul totale).

Finanziamenti a importo più alto al nord

Dall’analisi di Crif emerge inoltre che la regione con la quota più elevata di popolazione maggiorenne con almeno un rapporto di credito attivo è la Toscana, con il 44,2% del totale, che precede Sardegna (con il 43,2%) e Friuli-Venezia Giulia (con il 42,9%). Seguono il Lazio (con il 42,3%) e la Valle d’Aosta (con il 41,8% della popolazione). All’estremo opposto del ranking nazionale si colloca il Trentino Alto Adige, regione in cui solamente il 20,2% della popolazione risulta avere almeno un rapporto di credito attivo, preceduta dalla Basilicata (con il 32,1%) e dal Molise (con il 33,8%). Sempre a livello geografico, le regioni in cui i cittadini ogni mese sostengono la rata media più elevata sono risultate essere il Trentino-Alto Adige con 430 euro, il Veneto (con 390 euro) e la Lombardia (con 387 euro). Seguono l’Emilia-Romagna e la Toscana, rispettivamente con 370 e 364 euro.

07/10/2019 | Categorie: Economia e Dintorni , Finanza personale Firma: Redazione