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Pir, il 2020 per il rilancio
dopo un 2019 da flop

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Gli investitori italiani sperano di poter riabbracciare un prodotto finanziario che li aveva stregati e che aveva perso appeal dopo i vincoli normativi introdotti dalla manovra pentaleghista del 2019: adesso, un emendamento approvato all’unanimità alla Camera e inserito nella legge di Bilancio 2020 potrebbe ridare nuova luce ai Pir

Dopo il fiasco, lo strumento può rinascere

Chi di manovra perisce, di manovra rifiorisce. Stravolgendo un po’ il famoso proverbio, fotografiamo quella che potrebbe essere la paradossale situazione dei Pir. Dopo il fiasco del 2019, causato dalle novità introdotte dalla scorsa legge di bilancio, lo strumento potrebbe tornare ai fasti del passato proprio grazie alla nuova legge di bilancio e vivere così un 2020 da grande protagonista.

Dal successo al crollo, tutto in 12 mesi

Lanciati nel 2017, i Pir avevano subito raccolto il gradimento del mercato (e con esso, anche svariati miliardi nel 2018). Poi, con la manovra 2019, e i vincoli imposti allo strumento, è scaturito il flop, come certifica il consistente calo degli investimenti registrato nel primo semestre 2019. Adesso però tira un’altra aria attorno allo strumento finanziario e c’è grande fiducia per il 2020. Questo perché la commissione Finanze della Camera ha approvato all’unanimità un emendamento del vicepresidente dell’organo parlamentare nonché componente del coordinamento di presidenza di Forza Italia, Sestino Giacomoni, che punta a ridare slancio ai Pir.

L’emendamento salva-Pir di Giacomoni

Si allargano le maglie dei vincoli e risparmi indirizzati in modo più mirato verso le piccole imprese. In concreto, l’emendamento consentirà a casse di previdenza e fondi pensione di superare il vincolo dell’unicità del Pir previsto per le persone fisiche. Fondi pensione e casse potranno dunque sottoscrivere più di un Pir, nel limite del 10% del patrimonio. Un’altra modifica riguarda il fatto che almeno il 5% della quota del 30% destinata ad investimenti in economia reale deve essere indirizzato a strumenti finanziari di imprese diverse da quelle inserite nell’indice Ftse Mib e Ftse Mid della Borsa italiana o in indici equivalenti di altri mercati regolamentati, ossia a piccole e piccolissime imprese.

La resa dei conti sui mercati nel 2020

Dunque i Pir sono pronti a ripartire. Adesso non ci resta che attendere il riscontro effettivo del mercato. Ma per quello ci vorranno un po’ di mesi. Prima ci sarà da fare i conti con il computo complessivo di un 2019, come detto, abbastanza amaro. E sperare in un 2020 differente, che restituisca al mercato dei Pir dalle caratteristiche più allettanti.

28/11/2019 | Categorie: Investimenti Firma: Luca Losito