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Pir, ancora in stallo: raccolta bloccata, a gennaio 60 mln

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Lo strumento, dopo il successo del 2018, è rimasto ingolfato tra i dubbi legislativi

Il mercato dei Pir è ancora bloccato, dopo le modifiche restrittive varate dalla legge di bilancio e non ancora ben spiegata dai decreti attuativi tutt’ora latitanti. E così, a gennaio, lo strumento ha raccolto meno di 60 milioni, flussi generati però da chi un piano lo aveva già acquistato. Prima della manovra che ha bloccato tutto, come vi avevamo già raccontato tempo fa.

Il mondo del risparmio gestito non approva particolarmente le novità introdotte, e men che meno il modo di procedere. Le nuove regole non piacciono in primis ad Assogestioni, che sin dall’inizio si è detta contraria al nuovo regime perché crea prodotti senza quella liquidabilità necessaria per uno strumento destinato ai piccoli investitori come è il fondo comune di investimento.

“Per un commento ci riserviamo di leggere il contenuto del Decreto – spiega Marco Rosati, ad di Zenit Sgr, al Sole 24 Ore – ma è stupefacente che dopo la scelta discutibile di mettere mano ad una legge che funzionava anche ora alle prese con la parte pratica il legislatore non si sia confrontato con l’industria del risparmio gestito”. Aspettando i decreti attuativi, se non altro.

 

15/03/2019 | Categorie: Investimenti Firma: Luca Losito