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PFExpo 2023: focus su passaggio generazionale e mercato ETF

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Al PFExpo 2023, si sono affrontati temi di particolare interesse e attualità, tra cui il passaggio generazionale e il mercato ETF.

Assunta Siviero, Sales Director, MFS Italia al PFExpo 2023 ha accesso l’attenzione sul prossimo trasferimento generazionale degli asset e che avrà protagonisti i millennials, la generazione dei nati tra gli anni ’80 e la prima metà degli anni ’90, a lungo “snobbati” dai consulenti finanziari. Nativi digitali, particolarmente sensibili ai temi ambientali, sedotti dal concetto di “esperienza” e disposti a spendere per poterne fare, poco attratti dal possesso di “cose”, i millenials sono rimasti a lungo fuori dal raggio d’azione dei consulenti.

Tuttavia, numeri alla mano, è proprio a questa generazione che i professionisti degli investimenti dovrebbero guardare con particolare interesse. Se i millennials sono infatti i prossimi beneficiari del trasferimento di un enorme volume di ricchezza, è esattamente a questo segmento che ci si deve rivolgere offrendo consulenza e supporto per la gestione di tali patrimoni.

Se è vero che il 40% della ricchezza nazionale è concentrata nel segmento over 65 anni, più di 2 miliardi di euro nei prossimi dieci anni saranno oggetto di trasferimento intergenerazionale verso la categoria dei millennials dai genitori boomers o dalla generazione X. Una quantità enorme che, se adeguatamente intercettata, potrebbe contribuire a “svecchiare” il portafoglio dei clienti, anche in una prospettiva di crescita degli asset.

Riferendosi ai millennials, si parla di ventenni ma anche di quarantenni, quindi di un target piuttosto trasversale, con esigenze differenti anche dal punto di vista patrimoniale. Impreparati di fronte all’ingente e imminente trasferimento di ricchezza, i millennials hanno paura di non essere in grado di risparmiare abbastanza per garantirsi un futuro dopo la vita lavorativa. Sono preoccupati per le propria pensione perché temono di non riuscire ad attuare un’adeguata pianificazione finanziaria e, quindi, di non potersi assicurare un tenore di vita soddisfacente da pensionati.

Il consulente dovrebbe iniziare dalla presa d’atto di questi elementi di incertezza e dai timori manifestati dai giovani, poiché rischiano di spostare sempre più in là nel tempo tutte le decisioni e tutti i progetti di vita. Interessante sottolineare inoltre la scarsa cultura finanziaria. I millennials non sono sufficientemente seguiti dai consulenti finanziari, da cui vengono un po’ trascurati. Questo accade spesso perché il consulente è ancorato a modelli di business obsoleti o perché ritiene che quello dei millennials non possa rappresentare un target interessante a livello finanziario. Ma il processo di crescita del reddito di questa fascia, al contrario, è estremamente rilevante e non può essere ignorato.

Il concetto di qualità nel passaggio generazionale

Sergio Sorgi, Founder di Progetica, intervenendo al PFExpo 2023 di Professione Finanza, ha posto l’attenzione sul concetto di qualità, sulle caratteristiche che trasmettono il valore aggiunto del servizio di consulenza al cliente e sulla lettura oggettivo-personale del passaggio generazionale. “Una scelta di prodotto o servizio si basa su tre cose: la bellezza, la qualità intrinseca, ed il giusto prezzo. Perché dovrebbe essere diverso nella consulenza? E come noi possiamo offrire bellezza, qualità sostanziale e giusto prezzo in una cosa tanto complessa come la pianificazione successoria?”

“La qualità è uno dei criteri costitutivi della fiducia ma come si testimonia qualità a un cliente? La formula è molto semplice, e ci ricorda che innanzitutto un cliente va letto in maniera integrata, e che la lettura deve essere triplice: oggettivo-personale, contestuale e soggettiva”. Ed ancora: “La lettura oggettivo-personale del passaggio generazionale è semplice e consiste nell’identificare il tipo di lascito desiderato, nel quanto nel cosa e nel chi, e confrontarlo con la situazione attuale. Per questo, non si può prescindere da una analisi del contesto, ed in specifico dei diritti di welfare.”

Come garantire una consulenza di qualità? Se non comprendiamo la difficoltà di decidere e vedere il futuro, come è possibile aiutare i giovani ad assumere decisioni in tempo di incertezza? Come si garantisce il ruolo sociale se la consulenza ha un costo non sostenibile? La risposta è la trasparenza. Ma non basta. Serve qualcosa di più, anche in termini di maggiore concretezza. In questa riflessione, si inserisce il tema della consulenza a parcella, dedicata al mercato di riferimento, unitamente all’educazione finanziaria in forma di consulenza generica. Che, si badi bene, non è alfabetizzazione. Emerge chiaramente che, anche un tema in apparenza semplice come il passaggio generazionale, può evocare innumerevoli scenari ed offrire spunti di riflessione e approfondimento. Sapremo cogliere tutte le sfide?

ETF, focus sugli obbligazionari

Qual è il trend dello strumento ETF e quali sono le dinamiche che si registrano soprattutto in Europa sull’utilizzo di tale strumento? Come inserire gli ETF in portafoglio? “Il 2022 ha rappresentato l’ennesimo banco di prova per gli ETF. Questi strumenti si sono dimostrati fedeli alleati degli investitori, permettendo la gestione di portafogli, nonostante la situazione economica e geopolitica, in modo efficiente e flessibile. Il 2023 inizia nel migliore dei modi per Borsa Italiana, Gruppo Euronext, che nel mese di febbraio ha dato il benvenuto a 2 nuovi emittenti di ETF.” Silvia Bosoni, Head of Group ETFS Euronext è intervenuta al PFExpo2023 di Professione Finanza per delineare l’orizzonte di crescita degli ETF e lo sviluppo che stanno attraversando nei diversi mercati.

Il percorso degli ETF è in costante crescita, e vi è grande attenzione da parte dell’Europa verso il mercato italiano. Nonostante lo stock degli investimenti sia diminuito, i flussi registrati sono stati positivi e questo perché l’utilizzatore di ETF non è più esclusivamente l’investitore istituzionale. Se le caratteristiche tipiche di questo strumento (flessibilità e bassi costi) lo hanno reso facilmente inseribile in gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi in cui l’attenzione ai costi è fondamentale, rendendolo particolarmente appetibile alla platea dei soggetti istituzionali, l’interesse per gli ETF sta emergendo anche da parte della distribution e da quello che è l’investitore finale.

Questo è reso possibile dallo sviluppo dei servizi di consulenza avanzata e dalla maggiore attenzione all’inducement, di cui si parla sempre più frequentemente. Un ulteriore elemento da sottolineare, è come si sta evolvendo il wrapper dell’ETF stesso. L’ETF, nato per dare esposizione ai mercati e rendere possibile il raggiungimento di obiettivi strategici e tattici, oggi sta cercando di abbandonare i confini tradizionali ed il livello di efficienza è tale per cui, rispetto ad alcune asset class e strategie, gli ETF non solo costano poco, ma molto spesso riescono a recuperare abbondantemente i costi e le commissioni di gestione (si pensi ad esempio l’ETF sull’azionario americano). Se da una parte aumenta la complessità nella selezione dello strumento, dall’altra si moltiplicano le soluzioni per soddisfare tutte le esigenze di portafoglio.

Infine, un focus sugli ETF obbligazionari. In Italia l’obbligazione piace ma l’utilizzo degli ETF dal punto di vista del comparto obbligazionario è piuttosto limitato, perché ancora in una fase in cui principalmente utilizzato dalla clientela istituzionale. Come deve essere utilizzato un ETF obbligazionario? Innanzitutto va sottolineato che non si tratta di un BTP. L’ETF è limitato all’esposizione di un indice, di riferimento, un basket di titoli di bond che non arriva a scadenza, e non garantisce che il denaro investito possa essere recuperato. Ma, al tempo stesso, offre un accesso immediato, efficiente e flessibile a una asset class.

Se l’anno scorso si è registrata la peggiore performance negli ultimi quarant’anni di un indice obbligazionario generico con una duration intorno ai 7-8 anni, ora ci avviciniamo ad una nuova stagione. “Dopo anni di rendimenti prossimi allo zero, il rapido aumento dei tassi potrebbe dare inizio ad una nuova stagione per il reddito fisso. In questo contesto gli ETF su indici obbligazionari possono aiutare a migliorare la diversificazione del portafoglio senza penalizzare i rendimenti.”

Clino Papa, CFA, CESGA, Passive Sales Italy, DWS Xtrackers al PFExpo 2023 ha evidenziato come gli ETF possano rappresentare strumenti finanziari in grado di migliorare la diversificazione del portafoglio. Se il 2023 vedrà aumenti dei rendimenti delle obbligazioni, tornare ad asset allocation in cui inserire indici obbligazionari nel portafoglio potrà garantire quella diversificazione che è mancata lo scorso anno. Ed uno dei grandi vantaggi che un indice sulle emissioni governative può dare, peraltro di fondamentale importanza, è proprio la diversificazione, soprattutto sulle scadenze e la possibilità di effettuare allocation di portafoglio strategiche o tattiche.

11/03/2023 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Redazione