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Ocse, nel 2019 Pil a -0,2%:
così l’Italia smette di crescere

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Il rapporto evidenzia come la crescita modesta si sita indebolendo

Negli ultimi anni l’Italia ha registrato una “ripresa modesta” che ora “si sta indebolendo” tanto che nel 2019 “il Pil dovrebbe registrare una contrazione dello 0,2% e un aumento dello 0,5% nel 2020. La politica di bilancio espansiva e una debole crescita faranno lievitare il disavanzo delle finanze pubbliche, che passerà dal 2,1% del Pil nel 2018 al 2,5% nel 2019” mentre il debito salirà al 134%. Sono le stime aggiornate dell’Ocse, contenute nel Rapporto sul Bel Paese.

“La salute del settore bancario è strettamente connessa alla finanza pubblica e ai suoi effetti sui rendimenti dei titoli di stato. Rendimenti dei titoli di stato più bassi contribuirebbero a preservare la stabilità del settore bancario”. Dunque, l’obiettivo dovrebbe essere quello di abbassare lo spread, o comunque tenerlo a bada meglio di quanto fatto negli ultimi mesi.

Insomma, sono avvertimenti duri quelli lanciati al governo gialloverde. E non manca neanche una menzione speciale alla misura che, con quota 100, più di tutte ne contraddistingue l’operato. Il livello del trasferimento, previsto dal programma attuale del reddito di cittadinanza, rischia di incoraggiare l’occupazione informale e di creare trappole della povertà”. Un modo elegante per dire che la misura può far lievitare il lavoro nero. Un’ultima bordata all’esecutivo italiano.

01/04/2019 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Jonathan Figoli