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Occhio allo Sludge, antitesi del Nudge: la battaglia di Thaler

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La finanza comportamentale ha anche un lato oscuro, lo Sludge, che il premio Nobel combatte a spron battuto

Il Nudge ha un’antagonista: si chiama Sludge. Si tratta di teorie di marketing, pungoli, che anziché facilitare e aiutare il consumatore puntano a complicargli la vita e tendergli delle trappole. E il primo a demonizzarlo è proprio Richard Thaler, premio Nobel che come ben sapete il 12 giugno sarà nostro ospite al Teatro Manzoni di Milano, il quale condanna questo modo di agire a dir poco spiacevole nei confronti dei clienti.

“Se vuoi che le persone facciano qualcosa, rendi questa cosa semplice”. Uno degli assunti alla base di tutto il lavoro di ricerca condotto negli anni da Thaler nella finanza comportamentale, viene letteralmente capovolto nello Sludge. Vere e proprie trappole tese ai consumatori: un caso pratico, è quello dell’acquisto di un prodotto compiuto perché attratti da un buono sconto. E qui l’azienda complica il più possibile il modo per completare il riscatto del buono.

Dunque, lo Sludge si pone l’obiettivo di rallentare il più possibile il processo attraverso il quale un cliente ottiene ciò che giustamente è suo. L’esatto contrario della spinta gentile, più che altro uno spintone perfido. Un modo sleale di sfruttare i dogmi della finanza comportamentale, contro cui il professor Thaler ha deciso di condurre la propria battaglia ideologica. Perché alla fine ciò che conta è migliorare i comportamenti.

19/03/2019 | Categorie: Economia e Dintorni , Finanza personale Firma: Luca Losito