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Nudge, l’arte di spingere gentilmente alla scelta

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La teoria di finanza comportamentale importantissima per il settore

Si chiama “nudge”, una teoria studiata e sostenuta da importanti ricerche scientifiche, che riguarda come indirizzare in modo gentile la mente umana nella fase di “decision making”. Un concetto che, nel campo dell’economia comportamentale e della filosofia politica, afferma che sostegni positivi e suggerimenti o aiuti indiretti possono influenzare i motivi e gli incentivi che fanno parte del processo di decisione di gruppi e individui, almeno con la stessa efficacia di istruzioni dirette, legislazione o adempimento forzato. Tra i suoi più importanti teorizzatori c’è il premio nobel per l’economia Richard Thaler, che sul tema ha scritto il libro “Nudge, la spinta gentile”.

Grazie agli studi delle scienze comportamentali si possono usare elementi strategici che favoriscono certi percorsi cognitivi ed emotivi, e che spingono a compiere determinate scelte e comportamenti in maniera volontaria, condizionati da una “gentile spinta”: il nudging, letteralmente l’atto di spingere in modo gentile i cittadini verso comportamenti più efficaci ed efficienti per se stessi e per la collettività, come dimostrato da Thaler e Sunstein, nel libro sopracitato.

In particolare, i due studiosi presentano in concreto la possibilità di architettare le migliori scelte dei cittadini, partendo dall’evidente presupposto che gli esseri umani sono appunto “Umani”, dotati di euristiche ed emozioni, e non “Econi”, esseri dotati dell’impeccabile valutazione razionale. Dunque conoscendo gli errori di ragionamento automatici, le euristiche e le distorsioni cognitive che caratterizzano gli Umani, è possibile creare le condizioni per sviluppare l’“architettura delle scelte” degli individui con il fine di suggerire e promuovere le migliori scelte possibili.

Questi stimoli che fungono da “pungoli”, da spinte a determinate azioni, sono semplificazioni del processo decisionale, come per esempio variare il numero e l’ordine delle alternative di scelta o selezionare opzione di default. Molte decisioni vengono prese grazie al pensiero spontaneo che richiede poco o nessun impegno cognitivo, guidato com’è da emozioni immediate e innescato istintivamente dall’ambiente circostante. In questo contesto, “è possibile indirizzare le persone, senza costringerle, ma semplicemente cambiando la modalità di presentazione della scelta”, spiega il professore di economia internazionale Richard Baldwin.

A riprova del valore della “spinta gentile”, va segnalato che la teoria è stata inserita nel rapporto 2015 “Mind, Society and Behavior” del World Bank Group. In questo documento si evidenzia come i principi psico-sociali alla base del “decision making” possono determinare scelte a comportamentali più funzionali: Thinking automatically, Thinking socially, e Thinking mental models. Un riconoscimento importante e autorevole, che ha sancito a livello globale la diffusione e l’efficacia della pratica.

04/02/2019 | Categorie: Economia e Dintorni , Mondo consulenti Firma: Luca Losito