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Agenda 2030: la transizione verso la sostenibilità globale.

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L’Agenda 2030 disegna un chiaro percorso per avviare una transizione collettiva verso uno scenario globale più sostenibile. Nora Annesi presenta quattro casi studio relativi al settore pubblico e privato e mostra attraverso quali processi l’Agenda 2030 può essere integrata, e successivamente istituzionalizzata, come strumento di monitoraggio, di accounting e di pianificazione in un’ottica coordinata di forwardlooking.

La ricercatrice Nora Annesi dell’Istituto Management dell’Università Sant’Anna di Pisa condivide le sue riflessioni sul raggiungimento dei SDGs ONU in un’ottica di trasformazione collettiva, sia pubblica che privata, che adatti gli obiettivi e gli indicatori dell’Agenda ai contesti specifici, come regioni, comuni o aziende, al fine di renderli misurabili e attuabili.

Nora Annesi  ha condotto studi su quattro casi, due nel settore pubblico e due nel settore privato, per comprendere come le organizzazioni stanno affrontando gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Nel settore pubblico, si è concentrata sull’interpretazione dell’Agenda 2030 a livello regionale e comunale, al fine di individuare azioni adeguate alle capacità istituzionali e agli obiettivi politici. Nel settore privato, ha analizzato azioni già implementate da un’azienda energetica e da una cooperativa della grande distribuzione. Queste analisi hanno mostrato che molte aziende stanno già facendo molto, ma spesso non hanno ancora inquadrato le loro azioni all’interno del quadro degli SDGs. L’adozione di tale framework può aiutare a definire nuovi obiettivi, target e indicatori.

Lo sviluppo sostenibile non può prescindere dalle dimensioni sociali e ambientali,  come stabilito dalla Commissione Brundtland e dalla letteratura scientifica. Ad esempio, l’accessibilità all’energia verde non solo ha un impatto sociale positivo, ma contribuisce anche agli obiettivi ambientali. Lo stesso ragionamento può essere applicato ad altri indicatori, come la fame nel mondo, la salute e la circolarità.

La condivisione delle best practice è fondamentale per diffondere l’approccio sostenibile a livello globale. Le imprese europee, che hanno mostrato maggiore sensibilità verso gli investimenti ESG (ambientali, sociali e di governance), possono svolgere un ruolo trainante nel promuovere politiche sostenibili internazionali. La condivisione delle buone pratiche, che includono sia aspetti ambientali che economici, può dimostrare che la sostenibilità può portare vantaggi economici concreti. È necessario trovare un giusto equilibrio tra la crescita economica, la tutela ambientale e lo sviluppo sociale.

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25/05/2023 | Categorie: FinanceTV Firma: Redazione