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Non seguire le mode

Molte volte si è portati a pensare, che fare un investimento significhi andare in banca, prelevare dal proprio conto corrente le somme che non servono per l’immediato e sottoscrivere uno o più prodotti finanziari.
E’ riduttivo, come si vedrà in queste pagine, non considerare quali saranno le esigenze e gli obiettivi per il futuro.
Fare un investimento infatti non significa certamente rivolgersi alla propria banca di fiducia, al proprio assicuratore o al promotore finanziario, dare il proprio denaro e andare a riscuotere gli eventuali profitti.
Un valido processo di pianificazione finanziaria al contrario non dovrebbe avere nessun preconcetto per mercati o strumenti ma la scelta per un asset a favore di un altro dovrebbe avvenire solo dopo una sistematica e attenta valutazione delle proprie esigenze e obiettivi vitali.
Fare un investimento significa comprendere a cosa servirà il denaro che si è impiegato, quale margine di rischio si può tollerare e soprattutto per quanto tempo il denaro potrà rimanere investito.
Buona parte degli individui decide di impiegare il proprio denaro in base a fattori e a condizioni non sempre di facile interpretazione , misurazione e realizzazione pratica.
L’investitore prima di impegnarsi e abbandonarsi a scelte finanziarie è condizionato da numerosi fattori soggettivi e oggettivi che nel corso di questo capitolo si andranno ad analizzare.
Ognuno di noi nel campo finanziario ha una sua storia personale, possiede una propria cultura finanziaria, abitudini, retaggi culturali e gusti personali diversi dagli altri individui.
Spesso segue il proprio istinto, o si fa assecondare dalle mode di mercato oppure si lascia travolgere da personali emozioni o da quelli della massa.
Esempio lampante, basta ricordare come verso la fine degli anni novanta “l’euforia irrazionale” dei mercati finanziari aveva trascinato la grande maggioranza dei risparmiatori, travolti dall’onda emotiva di facili e repentini guadagni, ad acquistare titoli azionari senza un’attenta analisi e valutazione sia dei rischi connessi a tali investimenti sia delle loro reali esigenze.
Il risultato, come tutti ben sanno, fu quello di tanti investitori inermi di fronte alle perdite pesanti e veloci del valore delle azioni detenute nei portafogli.
Difficilmente i prezzi di alcune aziende “dot.com” potranno tornare nei prossimi anni ai valori pre-bolla speculativa, con la conseguenza che gli investitori dovranno scegliere se mantenere immobilizzati i propri risparmi in questi titoli, con la speranza di rivedere quotazioni “migliori” oppure vendere in netta perdita e trovare quindi valide soluzioni di investimento.
Diversamente, esistono persone che indipendentemente dalle instabili dinamiche dei mercati finanziari e dai mutati bisogni personali, mantengono inalterate negli anni le proprie preferenze in materia di investimenti, rivolgendo i propri interessi sempre agli stessi strumenti finanziari.
Questo tipo di persona, è vero, non si lascia travolgere dalle mode o euforie del momento oppure dall’introduzione di nuovi allettanti prodotti di ingegneria finanziaria ma la paura al cambiamento verso soluzioni migliorative non gli permettono di effettuare scelte in conformità agli obiettivi e alle esigenze di vita.
Si pensi, per esempio all’esercito dei “Bot people” che acquistò per decine di anni gli stessi strumenti finanziari senza mai domandarsi se tale prodotto continuasse a rispondere alle proprie reali esigenze.

24/01/2008 | Categorie: Finanza personale Firma: Redazione