NEWS

Mps nel registro degli indagati della Procura di Siena

Immagine di anteprima

 Monte dei Paschi di Siena nel registro degli indagati della Procura di Siena per violazione della legge 231/2001 (Responsabilità amministrativa delle società). «Ma – puntualizzano i procuratori dopo che la chiusura di Borsa di due giorni fa con un calo del titolo del 9,46% – Il contesto investigativo è sensibile e complesso esclusivamente rispetto al ruolo svolto nei fatti oggetto di indagine dal precedente management». Di conseguenza il peso dell’inchiesta è tutto sulla struttura Mps, non sui nuovi amministratori. 

Quindi Rocca Salimbeni si trova al centro delle attenzioni della procura di Siena per due motivi, da un lato, infatti, si indaga sull’acquisizione di Antonveneta e il sospetto aggiotaggio, dall’altro c’è l’indagine sulla truffa derivante dalle operazioni di finanzia strutturata che sarebbero emerse negli ultimi mesi.

«Considerata l’infondatezza delle notizie circa le iniziative che questa procura della Repubblica sarebbe in procinto di adottare, in riferimento all’indagine relativa alla Banca Monte Paschi», afferma una nota del procuratore della Repubblica di Siena, Tito Salerno, a seguito delle notizie stampa apparse questi giorni «sta valutando l’apertura di un procedimento penale per insider trading e aggiotaggio trattandosi di società quotata presso un mercato regolamentato nazionale».

 Le indagini si starebbero concentrando su otto bonifici per un totale di 17 miliardi di euro usciti dalle casse di Mps nel 2008 con destinazione Amsterdam, Madrid e Londra. Dal documento in mano agli inquirenti è emerso come il primo bonifico, da 9 miliardi e 267 milioni (dunque più del prezzo pattuito di 9 miliardi e 230 milioni), venne effettuato il 30 maggio 2008 a favore di Abn Amro Bank con sede ad Amsterdam, nominata dal Banco Santander «soggetto venditore titolare di diritti e obblighi derivanti dall’ accordo». Un altro bonifico di 2,5 miliardi viene fatto lo stesso giorno al Banco Santander che ne riceve altri due a marzo dell’anno successivo,  uno da un miliardo e mezzo e l’altro da 67 milioni. I restanti quattro bonifici vengono disposti da Mps il mese successivo, il 30 aprile. I primi due, ancora una volta, sono a favore del Banco Santander e riportano uno l’importo di un miliardo e l’altro di 49 milioni; gli ultimi due, da 2,5 miliardi e da 123,3 milioni, sono a favore di Abbey National Treasury Service Plc di Londra.

E poi ci sono le operazioni nel mirino del Fisco. Da un lato la vendita di Palazzo Normanni, a Roma, nel 2011 per 142 milioni (e non 130 come si era prospettato) al fondo immobiliare Mittel, che si sarebbe aggiudicato l’acquisto in barba ad altre offerte superiori che stava valutando la Sansedoni, la società immobiliare partecipata da Mps che stava seguendo l’operazione. Dall’altro l’acquisto di azioni Unipol all’epoca dell’ormai noto tentativo di scalata a Bnl. Azioni con cui Mps avrebbe ottenuto 120 milioni di euro portati, però, a tassazione nel 2006 anziché nel 2005, ossia l’anno in cui fu effettuato l’acquisto. Il motivo? Nel 2005 la tassazione era del 95%, del 5% l’anno successivo.

 

 

  

31/01/2013 | Categorie: Il caso della settimana Firma: Denise Tagnin