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Millennial, tra sostenibile e bitcoin: ecco dove investono

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Sono attratti da investimenti sostenibili e cryptovalute, la casa non è più una priorità

I Millennial si interessano principalmente a investimenti sostenibili e in bitcoin. Mentre subiscono meno il fascino dell’immobiliare: l’affitto prevale sulla scelta di accollarsi un mutuo. Questo è quanto emerge dagli ultimi studi pubblicati sulla generazione dei nati dagli Anni ’80 ai 2000. Lo raccontano al Corriere della Sera anche i dirigenti di Oval Money, una startup che insegna a risparmiare e investire con un’app da smartphone.

“Un tempo la gestione dei soldi era un tema discusso in famiglia – racconta Claudio Bedino, 35 anni, cofondatore di Oval Money – La nostra generazione non ha cultura finanziaria, nemmeno le nozioni di base. Diversi utenti ci chiedono cosa siano un iban, un tasso di interesse o un addebito diretto”. E il digitale ha rivoluzionato il rapporto tra i giovani e finanza: “Da un lato l’e-commerce favorisce l’acquisto compulsivo, a cui si aggiungono le spese correnti, l’affitto, le utenze, magari il mutuo. Molti millennial spendono quasi tutto ciò che guadagnano, e non hanno il capitale sufficiente per investire. L’home banking ha reso tutto più rapido. L’utente pensa che gli investimenti funzionino nello stesso modo: prodotti immediatamente accessibili e rendite rapide”.

Ma come detto, pur con pochi soldi a disposizione, i giovani non hanno dubbi su come utilizzarli: “C’è particolare interesse nelle aziende legate alla creatività o con una politica attenta al sociale e ai diritti civili”, spiega Bedin. Un trend che si conferma nel resto d’Europa e negli USA. Secondo studi condotti da Us Trust, Morgan Stanley e Natixis Investement Managers, i Millennial sono sinceramente interessati alla finanza etica: investimenti in aziende o fondi attenti all’impatto sociale e all’ambiente. Un idealismo pratico che, secondo il Financial Times, potrebbe portare a un cambiamento profondo nell’industria dei servizi finanziari.

E sempre Bedino di Oval Money evidenzia l’altro trend: “I Millennial hanno un atteggiamento schizofrenico nei confronti della finanza. Da un lato cercano il risvolto etico, dall’altro sono attratti dalle iperspeculazioni”. In questa categoria rientrano i bitcoin, monete digitali scambiate su internet, direttamente tra due persone, senza il controllo di una banca o di altro intermediario. Secondo un sondaggio di Blockchain Capital, il 30% dei nati negli Anni ’80 e ’90 è interessato a investire in cryptovalute, anziché in titoli e azioni tradizionali. Nonostante rischi e oscillazioni di quel mercato.

Poi, da ultimo, piacciono gli investimenti artistici: “Per le nuove generazioni, acquistare arte è quasi una questione culturale”, racconta Paolo Manazza, pittore e conoscitore del mercato dell’arte. Al contrario, l’immobiliare sembra non avere un grande appeal. I Millennial preferiscono stare in affitto in centro, piuttosto che accollarsi un mutuo e finire a vivere in periferia. Almeno finché non si stabilizzano e la necessità di acquistare la prima casa si fa avanti: mediamente, intorno ai 34 anni.

14/11/2018 | Categorie: Investimenti Firma: Redazione