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Millennial, “harakiri” finanziario: all-in sulla liquidità

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Una nuova ricerca svela il trend d’investimento più in voga tra i giovani

Un all-in potenzialmente devastante. I millennial stanno puntando tutti i loro risparmi sulla liquidità, mettendo da parte soldi per le necessità future. Dunque prendendo la strada con i rendimenti più bassi e più soggetta all’erosione del patrimonio dall’inflazione. A rivelarlo è un nuovo report pubblicato da Bankrate.com, in cui si sottolinea come si tratti di una scelta finanziaria che tre ingredienti della vita moderna potrebbero rendere letale: aspettativa di vita superiore, costi sanitari in aumento e incertezza sul welfare.

In particolare, il 30% dei partecipanti di età compresa tra 18 e 37 anni pensa che gli investimenti liquidi siano il posto migliore in cui tenere il denaro che non prevedono di usare per almeno dieci anni, mentre per le persone di 38 anni e oltre la percentuale scende al 21%. Molte persone in tutte le fasce d’età (il 32%) pensano che il mercato azionario sia il posto migliore in cui investire contro il 23% dei millennial. Solo il 2% dei partecipanti opterebbe per i bitcoin o altre criptovalute.

Poi, incide anche l’educazione finanziaria. Sempre dal report, emerge che circa un terzo degli intervistati non sappia quali siano i tassi di interesse percepiti dal conto di risparmio. Facendo un’analisi rapida applicata all’Italia si capisce come puntare sulla liquidità non sia sufficiente. Nel Bel Paese i tassi di interesse per i conti deposito sono mediamente allo 0,5%. Mentre la media dell’inflazione negli ultimi dieci anni è dell’1,2%. Questo significa poter stimare a priori un rapporto in perdita. Tutta colpa del fascino della liquidità.

10/04/2019 | Categorie: Economia e Dintorni , Investimenti Firma: Luca Losito