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MiFID II e modelli delle reti, al PFEXPO

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Il 24 gennaio al PFEXPO, Tofanelli (Assoreti) illustrerà come la MiFID II valorizza il modello delle reti

MiFID II, tecnologia e innovazione di prodotto: mai come oggi il mondo della consulenza finanziaria è così sotto pressione. Cosa succederà nei prossimi mesi? Marco Tofanelli, segretario generale di Assoreti, anticipa a MyAdvice-ProfessioneFinanza parte dell’intervento che terrà il 24 gennaio, al PFEXPO di Milano, all’interno della tavola rotonda “Consulenza finanziaria: quale ruolo e quali professionisti?”, che si svolgerà al Palazzo delle Stelline, in sala Leonardo, dalle 16.45 alle 18.15  (clicca qui per iscriverti all’evento).

Oggi non si presuppone più che una raccomandazione di un prodotto, adeguato a un profilo disegnato da un questionario, sia automaticamente considerata come volta a rafforzare la qualità del servizio reso al cliente. Infatti, l’intermediario dovrà fornire di volta in volta raccomandazioni che accrescano realmente la qualità del servizio fornito al cliente – per esempio, attraverso la prestazione di un servizio aggiuntivo o di livello superiore per il cliente (come l’accesso a una vasta gamma di strumenti finanziari adeguati, la valutazione del persistere dell’adeguatezza, la consulenza sull’asset allocation ottimale, relazioni periodiche di performance), l’assenza di vantaggi diretti all’impresa beneficiaria e la garanzia di un beneficio continuativo per il cliente. In altri termini, è la prestazione di un servizio di valore che giustifica il costo imposto al cliente, a prescindere dalla modalità di remunerazione, cosiddetta indipendente o non indipendente: il caposaldo è e deve essere la qualità della consulenza, sia che il cliente paghi il costo direttamente o indirettamente.

Viene così valorizzato il ruolo del consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede, capace non solo di servire il cliente nella costruzione e diversificazione del portafoglio, ma anche di fargli comprendere i rischi connessi agli investimenti, nell’ottica di un orizzonte temporale di medio-lungo periodo.

Oggi le reti dei consulenti finanziari abilitati guardano al futuro in chiave diversa: con l’obiettivo di uscire dal perimetro delle attività finanziarie e ampliare l’ambito di riferimento all’intero patrimonio del cliente e del suo nucleo familiare – per esempio, con supporti fiscali e successori, offerta di prodotti alternativi e innovativi – e nella consapevolezza che un’adeguata preparazione professionale costituisce un tassello imprescindibile della tutela del pubblico risparmio.

La relazione diretta e fiduciaria che si instaura fra consulente finanziario e investitore diviene un’occasione formidabile di educazione di quest’ultimo. Si tratta di educazione anche all’uso della tecnologia mobile: nell’era del Fintech l’investitore deve essere “guidato” dal consulente per evitare che cada nella trappola dell’overconfidence.

 

08/01/2018 | Categorie: Mondo consulenti Firma: Redazione