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Mercato delle valute ed euro digitale: quale sarà il futuro della moneta?

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Euro, dollaro, yuan e rublo fino alle criptovalute: nell’ultimo periodo diverse oscillazioni hanno visto avanzare e retrocedere le valute mondiali in linea con le attuali dinamiche geopolitiche

Euro, dollaro, yuan e rublo fino alle criptovalute: nell’ultimo periodo sono state diverse le oscillazioni che hanno visto avanzare e rispettivamente retrocedere le valute mondiali (materiali e immateriali), in linea con le dinamiche geopolitiche in corso. Ma qual è l’attuale andamento delle valute e quale sarà il futuro della moneta in un’ottica sempre più digitale?

Scambio euro-dollaro: le ultime notizie dai mercati della moneta

Nelle ultime settimane si è assistito ad un vero e proprio braccio di ferro tra euro e dollaro. La moneta statunitense ha continuato ad indebolirsi nei confronti delle principali valute a causa dei crescenti timori di recessione, dei rischi di inflazione e dell’inasprimento della politica monetaria in tutto il mondo, come rilevato dalla Deutsche Bank che ha fatto notare come: “L’attuale lettura del divario del sentiment dei consumatori sarebbe coerente con una probabilità di recessione di circa il 50% nel prossimo anno”. Secondo Capital Economics, sarebbero due i fattori che potrebbero mettere in difficoltà la valuta americana nel breve termine, ovvero: la recente sottoperformance delle azioni statunitensi e il crescente atteggiamento aggressivo da parte delle banche centrali estere.

Sull’altro lato del ring, le recenti difficoltà del dollaro hanno determinato un cauto rialzo dell’euro nei valori di scambio con la moneta USA. Infatti, dopo aver superato la resistenza di 1,07, si è portata in un discreto recupero (+0,3%) successivo ai forti cali che avevano sfiorato i minimi pluriennali di 1,0350. Se il trend dovesse rimanere il medesimo, con tutta probabilità il cambio euro-dollaro riuscirà ad invertire il trend ribassista degli ultimi due mesi. Appare però evidente che il rialzo attuale sia da addebitare più al calo del dollaro che alla rinnovata fiducia del mercato verso la moneta unica europea.

Crollo dello yuan nel mercato cinese: il valore in down della moneta vittima del Covid-19

Nemmeno sposandosi verso le rive del Sol Levante la situazione è più rassicurante. Nei giorni scorsi lo yuan cinese ha toccato il minimo rispetto agli ultimi due anni, ma in realtà il crollo era atteso: i rigidi lockdown continuano a ostacolare la produzione nelle maggiori città cinesi, così come le attività nel porto di Shanghai (il principale snodo commerciale del mondo); tanto che Xi Jinping aveva provato a giocare d’anticipo, annunciando una serie di stimoli fiscali e monetari.

Ciononostante, la svalutazione della moneta cinese è stata rilevante e molto rapida anche rispetto alle due crisi precedenti (quella del 2015 e del 2018) e ha influito sul sentiment degli investitori americani che – come ha dichiarato Commerzbank – stavano cercando indizi sulla reazione della politica cinese verso il rallentamento della crescita a causa dei lockdown legati al Covid-19.

Il rafforzamento del rublo come risposta alle sanzioni di Stati Uniti ed Eurozona

Contro ogni previsione, invece, il rublo ha registrato uno dei più importanti rafforzamenti dall’inizio dell’anno fino ad ora, nonostante il forte crollo dovuto all’attacco contro l’Ucraina e alle sanzioni imposte alla Russia da parte di UE e USA. Attualmente, infatti, il suo valore rispetto all’euro ha raggiunto i livelli massimi rispetto agli ultimi cinque anni, con un tasso di cambio equivalente a 66,39 rubli per euro; nei confronti del dollaro, invece, lo scambio è tornato ai livelli precedenti l’inizio del conflitto, pari a 63,96 rubli per dollaro.

Ma cosa sta causando questo rafforzamento? La crescita della moneta nazionale russa pare sia dovuta prevalentemente ai meccanismi di controllo sui capitali imposti dalla Banca Centrale russa e alle restrizioni sullo scambio di valuta. Oltre a questi due fattori, il valore del rublo è stato sostenuto dalla conversione obbligatoria imposta sugli introiti derivati dalle esportazioni. Infine, secondo alcuni analisti, tale incremento di valore è dovuto anche ad una cifra record di tasse che le imprese russe hanno pagato a fine aprile 2022, pari a circa 3.000 miliardi di rubli (cioè 45 miliardi di euro).

Universo criptovalute: perdite cripto alle stelle e crollo dei prezzi

Anche l’universo criptovalute ha di recente subito una forte scossa al ribasso. Già nella seconda settimana di maggio 2022 il valore del bitcoin sul mercato è sceso sotto i 30.000 dollari, finendo ai minimi dal giugno 2021. Il crollo della moneta digitale ha coinvolto anche le due principali criptovalute della piattaforma blockchain Terra, ovvero Luna e TerraUSD, che hanno lasciato sul terreno il 100%.

Ma quali sono i fattori che hanno provocato tutte queste perdite nel settore criptovalute? Al di là del dato sull’inflazione di aprile 2022 (superiore alle attese) che ha aggiunto nuove pressioni sulle criptovalute, sembra che i titoli cripto si stiano comportando come se fossero dei normali titoli azionari. Infatti, dall’inizio del 2022, il mercato maggiormente in perdita è quello dei titoli tecnologici: Neflix, Amazon, Facebook hanno, ad esempio, subito delle pesanti perdite nelle ultime settimane; allo stesso modo si sta comportando la principale criptovaluta, il bitcoin.

Sembra, infatti, che a scatenarne la discesa siano stati grossi ordini di vendita che ne hanno minato l’equilibrio e che, tradizionalmente, iniziano quando gli investitori perdono fiducia in un prodotto finanziario. Tale corsa alle vendite ne ha fatto crollare il prezzo. Inoltre, è bene ricordare che le criptovalute sono uno strumento particolarmente volatile e in fase di regolamentazione e che, quindi, non è esente da sorprese; ciò conferma ancora di più la paura della gente che, in una situazione di incertezza, corre a vendere: di qui il crollo.

Regolamentazione criptovalute ed euro digitale: i primi deboli passi dell’Europa verso la moneta digitale

E l’euro dove si posiziona nell’attuale universo della moneta digitale? Nonostante i toni cauti della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che in diverse occasioni ha dichiarato di voler trovare un approccio comune con gli Stati membri in materia di criptovalute per “far comprendere come sfruttare al meglio le opportunità che esse creano e affrontare i nuovi rischi che possono comportare”, il Parlamento europeo nei mesi scorsi si era impegnato a presentare una bozza per la regolamentazione delle criptoattività.

Ciononostante, l’Europa sembra sempre più vicina alla moneta digitale. La Commissione europea ha annunciato la sua intenzione di proporre, a inizio 2023, un disegno di legge per l’euro digitale che dovrebbe fungere da base giuridica per i lavori tecnici portati avanti dalla BCE e finalizzati alla creazione della versione digitale dell’euro. Per renderlo possibile la BCE sta lavorando alla costituzione di un nuovo ecosistema finanziario in cui l’euro digitale, oltre ad avere lo stesso identico valore del contante, sia altrettanto accettato da parte di tutti gli operatori della filiera.

Nel processo di cambiamento del mercato monetario, l’euro digitale dovrebbe poi ricoprire un ruolo internazionale per garantire la sovranità monetaria europea, la diffusione dell’euro ad altri mercati e – attraverso l’interoperabilità con le altre CBDC (Central Bank Digital Currency, ovvero la Valuta Digitale della Banca Centrale) – la riduzione dei tempi e dei costi per le transazioni transfrontaliere.

In definitiva, l’esigenza di avere una moneta digitale di Stato si fa sempre più pressante, anche per scongiurare il rischio di perdere porzioni di sovranità monetaria.

25/05/2022 | Categorie: Economia e Dintorni , Il caso della settimana Firma: Giulia Panebianco