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La corsa globale alle Terre Rare: strategia, geopolitica e sicurezza delle forniture

Le terre rare e i minerali critici sono oggi la spina dorsale dell’economia tecnologica globale. E influenzano anche le scelte geopolitiche

Senza litio, grafite, cobalto, titanio, nichel e manganese settori come difesa, energie rinnovabili, mobilità elettrica e aerospazio non potrebbero esistere.


La loro estrazione e lavorazione sono fortemente concentrate: la Cina controlla oltre il 60% della produzione mondiale e il 92% della capacità di raffinazione, frutto di una strategia industriale avviata già negli anni ’80.


La strategia cinese e la “weaponizzazione” delle Terre Rare

Negli anni ’80 e ’90, la Cina comprese l’enorme valore strategico delle terre rare, puntando su:

  • Manodopera a basso costo

  • Norme ambientali ridotte

  • Trasferimento tecnologico da collaborazioni con l’Occidente


Questa combinazione le permise di abbattere drasticamente i costi di produzione e di spingere molti concorrenti occidentali alla chiusura, penalizzati da regolamentazioni più severe.


Il caso Giappone 2010

Un episodio emblematico fu il blocco delle esportazioni di terre rare al Giappone dopo una disputa territoriale. Questa mossa dimostrò come le risorse minerarie potessero essere usate come arma geopolitica, facendo schizzare i prezzi e mettendo in crisi intere filiere industriali.


I 17 elementi delle Terre Rare

Le terre rare includono 17 elementi chimici che sono fondamentali per:

  • Magneti ad alte prestazioni (motori elettrici, turbine eoliche)

  • Radar e sistemi di difesa

  • Elettronica avanzata e tecnologie satellitari

Gli elementi più strategici, come il Disprosio o il Terbio, sono rari e difficili da raffinare, e la Cina ne controlla quasi tutta la capacità di lavorazione.


Impatto sulla sicurezza economica globale

La concentrazione di queste risorse in un solo Paese crea vulnerabilità sistemiche. Settori chiave come:

  • Automotive elettrico

  • Difesa

  • Produzione di energia pulita

    sono esposti al rischio di blocchi o rialzi improvvisi dei prezzi in caso di tensioni geopolitiche.


Le iniziative internazionali: il ruolo del Quad e oltre

Per ridurre la dipendenza da Pechino, diversi Paesi — tra cui Australia, Giappone e Stati Uniti — hanno avviato programmi di diversificazione delle forniture.


Il Quad Critical Minerals Initiative mira a:

  • Rafforzare le catene di approvvigionamento

  • Creare capacità di estrazione e raffinazione alternative

  • Garantire la resilienza strategica in caso di crisi


Anche l’Unione Europea e altre potenze economiche stanno investendo in nuove miniere e tecnologie di riciclo, oltre a stipulare accordi bilaterali con Paesi ricchi di minerali critici.


L’importanza delle tecnologie di raffinazione

Il passaggio dalle terre rare grezze ai prodotti finiti (come magneti ad alte prestazioni) è complesso e costoso:

  • Richiede impianti avanzati e processi chimici specializzati

  • È ad alto impatto ambientale, motivo per cui molti Paesi industrializzati hanno ridotto la produzione interna

Questo ha favorito la Cina, che ha mantenuto un approccio più flessibile sui vincoli ambientali, consolidando la propria posizione di leader.


Rischi e scenari futuri

La crescente domanda di terre rare per:

  • Veicoli elettrici

  • Energie rinnovabili

  • Tecnologie militari avanzate potrebbe amplificare la competizione internazionale per il loro controllo.


Il rischio maggiore è la weaponizzazione delle forniture, ossia l’uso di queste risorse come strumento di pressione politica ed economica.


Conclusioni

Le terre rare sono l’infrastruttura invisibile della tecnologia moderna. La loro concentrazione nelle mani di pochi attori globali rende urgente:

  • Diversificare le fonti

  • Investire in tecnologie di riciclo

  • Costruire catene di approvvigionamento resilienti

Solo una strategia coordinata e multilaterale potrà garantire la sicurezza delle forniture in un mondo sempre più dipendente da questi elementi essenziali.

Guarda l'intervista completa su FinanceTV o ascolta

il Podcast FinanceTV Talks - Le Voci dell'Economia

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