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Investire nel secondo semestre 2025: Fondi Attivi, Blue Chip Europee e Materie Prime

La gestione attiva, le blue chip europee e l'oro sono i protagonisti di questa nuova fase.

Investire nel 2025: La Grande Divergenza tra Attivi e Passivi

Il 2025 segna un punto di svolta per i mercati finanziari globali. Gli investitori si dividono in due categorie: gli ansiosi, fedeli ai fondi indicizzati e alla gestione passiva, e gli ottimisti, che hanno abbracciato la gestione attiva, evitando le megacap sopravvalutate.


Secondo Charlie Morris, CEO di ByteTree, il vero valore si trova al di fuori degli Stati Uniti. Con un dollaro debole, le azioni americane hanno registrato rendimenti nulli in sterline, mentre l’indice MSCI World è cresciuto appena del 2,4%. Al contrario, l’FTSE 100 è salito del 12% e l’EuroStoxx del 20%.


Perché la Gestione Attiva Sta Tornando alla Ribalta

I dati mostrano una rinascita della gestione attiva. Schroders, noto gestore istituzionale, ha visto le proprie azioni crescere del 25%, mentre BlackRock, leader della gestione passiva tramite iShares, è in calo. Le valutazioni sono eloquenti: Schroders scambia a 2 volte il fatturato con un rendimento da free cash flow del 16%, mentre BlackRock è a 8 volte il fatturato con meno del 3% di rendimento.


Ciò suggerisce una sottovalutazione strutturale dei gestori attivi, come accadde negli anni '90. Tra i titoli più promettenti, Morris cita Man Group, Jupiter e Allfunds, società olandese che fornisce infrastrutture per il settore dei fondi.


Oro, Bitcoin e Materie Prime: I Temi Caldi per la Diversificazione

Nel contesto attuale, l’oro, il rame e i metalli preziosi si confermano asset vincenti, favoriti dal dollaro debole, dalla stampa monetaria e dai deficit pubblici crescenti.

Allo stesso tempo, Bitcoin e le criptovalute stanno guadagnando terreno come componenti chiave nei portafogli diversificati. La loro natura decentralizzata e l’offerta limitata li rendono strumenti adatti a fronteggiare scenari inflattivi.


Obbligazioni? Ancora da Evitare

Il 2025 non è stato clemente per il mercato obbligazionario. I rendimenti dei gilt a lungo termine si sono stabilizzati al 5,5%, un livello che riflette il tasso di crescita nominale del PIL. Perché i rendimenti scendano, servirà una recessione, un rigore fiscale o politiche di crescita che non prevedano aumenti fiscali. Tutte ipotesi attualmente poco realistiche.


La Money Map: Una Bussola per la Costruzione del Portafoglio

Charlie Morris propone una strategia basata sulla sua “Money Map”, una matrice che collega scenari macroeconomici (inflazione, recessione, crescita) alle classi di attivi più adatte:

Quadranti risk-on: Azioni value, rame

Quadranti risk-off: oro, TIPS (titoli indicizzati all’inflazione)

Zone da evitare oggi: obbligazioni e titoli quality


La diversificazione per scenari economici è la chiave. Mantenere esposizione ai quattro quadranti consente di affrontare le incertezze macro con maggiore resilienza.


Outlook 2026–2027: Verso un Nuovo Ciclo?

Con il progressivo controllo dell’inflazione e un potenziale calo dei tassi di interesse, i titoli quality oggi in difficoltà (come Unilever, Diageo, Procter & Gamble, PepsiCo) potrebbero tornare a brillare. Il 2026 o il 2027 potrebbero segnare un ritorno dei grandi nomi a valutazioni attraenti.


Conclusione: La Gestione Attiva Come Opportunità Controintuitiva

In un mondo dominato dai fondi passivi, la vera opportunità sta nell’essere attivi e controcorrente. Con asset come oro, Bitcoin e azioni sottovalutate, è possibile costruire portafogli robusti per il futuro. Come ricorda Morris, “battere il mercato è uno sport per pochi, ed è lì che si trova il vero valore”.

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