
Il futuro geopolitico tra Cina, Germania e Stati Uniti: ottimismo e sfide
Nonostante le tensioni globali e i cambiamenti in atto, non siamo di fronte alla fine del mondo. Il futuro porterà nuove dinamiche, ma con un pizzico di ottimismo.
L’Europa, in particolare, mantiene un ruolo centrale, anche se si tratta forse di una “home bias” da cittadini europei che auspicano una maggiore importanza per il continente.
Il surplus commerciale: la chiave della competizione globale
Al centro delle strategie geopolitiche odierne c’è il surplus commerciale, specialmente quello cinese e tedesco. Questo crea un disequilibrio che alimenta le politiche americane volte a “ricreare l’America Grande” e a contrastare l’ascesa di questi competitor.
La Cina e la globalizzazione: un ingresso forzato
Contrariamente a quanto si pensa, la Cina non ha scelto spontaneamente di entrare nella globalizzazione, ma è stata “trascinata per i capelli” nell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Gli Stati Uniti, insieme a influenze economiche come i Chicago Boys, hanno favorito la deindustrializzazione americana, spostando la produzione verso la Cina, con l’illusione di un guadagno facile.
La strategia cinese: un partner locale e un piano di crescita sostenuto
La Cina ha accettato di aprire il mercato solo con l’obbligo di avere un socio locale, permettendo così una forte penetrazione occidentale ma mantenendo un controllo interno. Per 30 anni, i paesi occidentali hanno regalato tecnologie e opportunità a un paese che ha saputo sfruttare questa chance in modo strategico.
Germania: il modello della sottoproduzione e del surplus
Anche la Germania ha costruito il suo surplus commerciale su un modello di sottoproduzione e sfruttamento della manodopera immigrata, iniziando dai “migranti marsinellici” fino all’integrazione della Germania Est dopo la riunificazione.
Le chiavi del surplus tedesco
Il successo economico tedesco si è basato su:
Costi del lavoro mantenuti bassi con politiche salariali restrittive
Vantaggio energetico legato a carbone e gas a basso costo (con accordi come quello di Schröder con Putin)
Politiche finanziarie prudenti che hanno contenuto gli effetti della crisi del 2008
Le nuove sfide per la Germania
Oggi la Germania affronta una crisi iniziata vent’anni fa, aggravata dalla perdita di energia a basso costo e dal mutamento del mercato del lavoro, con un malcontento crescente tra i lavoratori. La riduzione del potere d’acquisto e la mancanza di una proprietà immobiliare diffusa peggiorano la situazione sociale ed economica.
I rischi storici: una riflessione sul futuro
Quando la Germania si trova in difficoltà, storicamente ha attraversato fasi instabili e pericolose. Il timore di un ritorno a tensioni gravi e a scenari estremi non è da sottovalutare, anche se ovviamente tutti sperano che la storia non si ripeta.
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