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Europa resiliente: come il Vecchio Continente può uscire dalla comfort zone

Crescita debole, pressioni esterne e incapacità di incidere sugli equilibri internazionali: il Vecchio Continente affronta la fase più complessa degli ultimi decenni.



L’Europa attraversa una fase che, sotto il profilo economico e geopolitico, mette in evidenza un deficit strutturale difficile da ignorare. Pur restando un’area da oltre 500 milioni di persone e il più grande esportatore del mondo, il Vecchio Continente fatica a tradurre queste dimensioni in influenza reale nello scacchiere globale.


A livello macroeconomico la crescita è debole e si assesta attorno allo 0,5%, un livello che non permette di recuperare competitività né di sostenere investimenti strutturali. In questo contesto, l’Europa subisce gli effetti delle tensioni commerciali e dei dazi introdotti dagli Stati Uniti, una strategia che penalizza soprattutto le economie manifatturiere dell’Unione.


Ma il problema principale va oltre le cifre macro. L’Europa appare priva di un ruolo chiaro e riconoscibile nella geopolitica internazionale. Nonostante sia un mercato enorme e sofisticato, manca ancora una vera capacità di agire come un soggetto unitario. Il risultato è una posizione fragile, compressa tra:

  • la pressione militare e destabilizzante della Russia,

  • la guerra commerciale degli Stati Uniti,

  • la competizione tecnologica di Cina e delle economie asiatiche.


La frammentazione interna non permette di affrontare queste sfide con la compattezza necessaria. Anche sul fronte finanziario, temi come il debito comune europeo restano più un auspicio che una direzione politica concreta. E nel frattempo, crisi come quelle che attraversano Germania e Francia limitano ulteriormente la capacità dell’Unione di agire con una visione comune.


Il risultato è quello descritto con lucida semplicità nell’intervista: un’Europa che “galleggia”, che resiste senza affondare, ma che non riesce a imprimere una direzione al proprio futuro.


In un mondo caratterizzato da blocchi sempre più netti e logiche di potere sempre più aggressive, rimanere in una posizione meramente difensiva rischia di essere la sfida più grande per il continente.


Guarda l'intervista completa su FinanceTV o ascolta

il Podcast FinanceTV Talks - Le Voci dell'Economia

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