
Debito pubblico americano: chi lo finanzia davvero?
Il tema del debito pubblico degli Stati Uniti è più che mai centrale nel dibattito economico globale. Ne facciamo il punto con il Prof. Riccardo Puglisi
Con livelli di indebitamento record e un deficit che continua a crescere, molti si chiedono chi sostenga realmente il debito americano e quali rischi questo comporti.
In prima fila tra i creditori ci sono Giappone e Cina, anche se negli ultimi anni Pechino ha ridotto progressivamente la propria esposizione. Questo trend ha sollevato interrogativi: cosa accadrebbe se il Giappone, in ripresa dalla lunga stagnazione, decidesse di riportare i propri capitali verso i titoli di Stato nazionali anziché continuare a finanziare il debito statunitense?
I grandi creditori del debito USA
Il Giappone oggi detiene una quota importante di Treasury americani, mentre la Cina ha rallentato gli acquisti per motivi geopolitici e strategici. Tuttavia, come sottolineano diversi esperti, gli Stati Uniti non dipendono completamente dal capitale straniero.
La Federal Reserve ha dimostrato più volte la propria capacità di sostenere la domanda di debito, intervenendo in modo massiccio, come accaduto durante la crisi del 2008 o nel periodo pandemico, quando sono stati creati 6.000 miliardi di dollari di nuova liquidità per acquistare titoli pubblici.
Questa capacità di “stampare denaro” è un’arma potente, ma pone una domanda cruciale: la fiducia nei confronti della solidità economica americana resterà intatta anche in futuro?
Fiducia e credibilità: i veri pilastri del debito USA
Il dollaro e i Treasury sono considerati affidabili proprio perché sostenuti da un’economia reale solida. Se però la percezione internazionale dovesse cambiare — ovvero se investitori e governi stranieri ritenessero che gli Stati Uniti stiano gestendo male le proprie risorse — allora si aprirebbe un varco per cercare alternative di investimento, comprese le criptovalute o titoli denominati in altre valute.
È importante notare che, nonostante l’enfasi mediatica, gli Stati Uniti restano una democrazia ben bilanciata. Il sistema di checks and balances garantisce che anche un presidente con posizioni estreme — come Trump o altri leader futuri — non possa stravolgere la gestione del debito in modo incontrollato.
Negli USA, la Camera viene rinnovata ogni due anni, il Senato per un terzo, e questo impedisce derive autoritarie o decisioni troppo radicali che potrebbero compromettere la sostenibilità del debito pubblico.
Il ruolo del Giappone e i nuovi scenari
Guardando al Giappone, va detto che Tokyo si sta lentamente lasciando alle spalle la lunga fase di stagnazione e deflazione. L’inflazione giapponese, oggi vicina al 3%, ha costretto la banca centrale a rialzare i tassi di interesse, il che potrebbe spingere in futuro gli investitori nipponici a preferire i titoli di Stato giapponesi rispetto ai Treasury USA.
In uno scenario del genere, gli Stati Uniti potrebbero vedere calare la domanda estera, ma come già osservato la Fed ha margini per intervenire. Inoltre, non è scontato che Giappone e Cina si muovano in modo coordinato: per ragioni storiche e strategiche, Tokyo difficilmente si allineerebbe a Pechino nel ridurre drasticamente i propri asset in dollari.
Inflazione: una “benedizione nascosta” per i debitori
Un altro tema legato al debito è l’inflazione. A parole, governi e banche centrali si dicono sempre contrari a un’inflazione elevata. Tuttavia, un livello di inflazione moderato, superiore allo zero, aiuta in realtà i debitori — inclusi gli Stati — a ridurre il peso reale dei debiti accumulati.
In questo senso, un’inflazione intorno al 3% non è vista come un dramma, soprattutto dopo anni di politiche ultra-espansive e tassi vicini allo zero. Anche se mediaticamente si tende a enfatizzare il rischio inflazione, molti governi sono perfettamente consapevoli che un po’ di inflazione può agevolare la gestione del debito pubblico.
Conclusioni
In definitiva, il debito pubblico americano rimane sostenibile grazie alla solidità dell’economia reale, alla capacità di intervento della Federal Reserve e a un sistema istituzionale che limita gli eccessi di qualsiasi amministrazione.
Anche se la composizione dei creditori potrebbe cambiare (con un ruolo minore per la Cina e un Giappone più autonomo), il Treasury continuerà a essere uno degli asset più liquidi e sicuri al mondo.
Guarda l'intervista completa su FinanceTV o ascolta
il Podcast FinanceTV Talks - Le Voci dell'Economia
Guarda l'intervista completa su FinanceTV o ascolta
il Podcast FinanceTV Talks - Le Voci dell'Economia
Scopri tutti gli argomenti pensati per la tua attività






