Mattone, cosa cambia
dopo il Coronavirus

L’immobiliare dopo l’emergenza

Anche il mercato immobiliare non sarà più lo stesso dopo l’emergenza Coronavirus. La pandemia ha prodotto cambiamenti importanti al nostro stile di vita, ribandendo la centralità della casa da un lato, e riducendo l’uso di strutture commerciali dall’altro. Tutto questo produrrà due effetti principalmente: aumento dei prezzi sulle abitazioni residenziali, calo degli affitti su tutti gli immobili.

Il cambio di abitudini

Smart working, smart learning, shopping online. La quotidianità ai tempi del Coronavirus ha cambiato le abitudini giornaliere di ognuno di noi. Le aziende stanno scoprendo i risparmi e l’efficienza del telelavoro. I negozi fisici sentono sempre più la pressione delle vendite in rete e sanno che il distanziamento sociale caratterizzante di questa crisi potrebbe essere per molti la pietra tombale del proprio business. Tutti gli edifici per aziende e negozi, di conseguenza, perderanno valore.

La centralità della casa

Dall’altro lato il mantra “restate a casa“, ripetuto senza soluzione di continuità da media digitali e non, ha riacceso la fiamma mai sopita degli italiani verso il mattone. Così le abitazioni residenziali vivranno un nuovo eldorado, anche grazie ai tassi dei mutui scesi ulteriormente in questa fase, e i prezzi saliranno. Ciò che non salirà, invece, sono i canoni di locazione. L’aumento dell’offerta, infatti, rafforzerà la concorrenza e giocherà a favore dei locatari. 

Il guizzo sugli investimenti

Dunque, l’Italia tornerà a puntare forte sul mattone, almeno quello residenziale. Anche se in questo momento un tale investimento, eccetto per la prima abitazione, potrebbe non essere la scelta migliore da fare. Chi acquisterà casa per trarne profitto da un’eventuale locazione, infatti, si troverà una platea di locatari impoverita dalla crisi e avrà molta più concorrenza per l’impennata degli acquisti.