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Marchionne, addio all’uomo che ha resuscitato la Fiat

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Si è spento in seguito a complicazioni post-operatoroe l’ex ad del gruppo FCA

Addio a Sergio Marchionne. Il manager è morto a Zurigo, nella clinica dove era ricoverato da fine giugno. Accanto a lui la compagna Manuela Battezzato e i figli Alessio e Tyler. Il manager ha perso l’ultima battaglia di una vita piena di successi, quello più brillante ottenuto da manager di una Fiat rigenerata e trasformata in FCA dopo la felice fusione con Chrysler. Tra i tanti meriti, quello di aver trasformato un’azienda sull’orlo del fallimento nella settima casa automobilistica al mondo per produzione di auto.

Marchionne lascia dei conti in ordine e un’eredità pesantissima a chi lo sostituirà. Arrivato in azienda nel 2003, come consigliere di amministrazione. Assume carica di ad l’anno successivo. “Perdiamo due milioni di euro al giorno, la situazione non è semplice”, constatò allora. La rinascita di Fca dopo la rottura del patto con Gm e la restituzione dei debiti alle banche, è stato il suo primo successo. L’azienda è solida ma il vento della crisi mondiale crea nuove difficoltà. Nel 2009 Marchionne cerca la salvezza nel salvataggio di Chrysler e nella fusione di Fiat con la casa americana. Con Fca nasce un colosso da 4,5 milioni di auto all’anno, il settimo costruttore mondiale. Nel 2010 lo scontro con la Cgil. il manager chiede la rinuncia allo sciopero, come aveva ottenuto in America. I sindacati si dividono. Il piano Fabbrica italia, travolto dalla crisi globale, non viene realizzato. Nel 2014 fissa un nuovo obiettivo: entro fine 2018 azzeramento dei debiti e della cassa integrazione. Il primo viene centrato, la cassa riguarda ancora il 7 per cento dei dipendenti.

Una gestione davvero ammirevole, da cui molte imprese possono trarre spunti. Intanto FCA ha come nuovo amministratore delegato Mike Manley. E anche in Borsa l’annuncio della morte dell’ex ad Sergio Marchionne a Zurigo ha avuto i suoi effetti. Il titolo del gruppo che oggi svela anche i conti, segna un -0,12% a 16,53 euro. Anche Exor è poco mossa (-0,04% a 55,56 euro). Ferrari perde l’1,66% a 112,45 euro. Cnh segna un +0,33% a 9 euro. Una giornata amara, sotto tutti i punti di vista.

25/07/2018 | Categorie: Economia e Dintorni , Nozioni e personaggi Firma: Redazione