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Ma che fine ha fatto l’inflazione negli USA ?

Negli Stati Uniti il processo di disinflazione dei mesi passati dovrebbe svoltare entro fine anno. L’inflazione dovrebbe toccare il minimo entro fine 2010 intorno all’1% a/a, ma successivamente dovrebbe risalire, se pure molto gradualmente….

L’INDICE – Il CPI ad agosto registra un +0,3% m/m (1,1% a/a), mentre l’indice core è invariato su base mensile.(0,9% a/a). L’energia contribuisce al rialzo complessivo, con un aumento di 2,3% m/m (benzina .+3,9% m/m, secondo ampio rialzo consecutivo, dopo tre cali). Gli alimentari registrano un +0,2% m/m: nei prossimi mesi ci saranno altri aumenti per ora osservati nel comparto delle materie prime e dei beni intermedi nel PPI. Per l’indice core, si registra un’estrema moderazione dei prezzi in tutti i settori di spesa discrezionale. Nel mese di agosto, in diversi stati i dettaglianti hanno scontato i prezzi abbattendo le imposte indirette: questo probabilmente spiega il contenimento della dinamica di molte categorie al di là di quanto implicato dalla correzione stagionale. L’abitazione vede prezzi invariati, con un calo della componente volatile di lodging away from home, -1,3% m/m; affitti figurativi invariati, dopo due mesi di +0,1% m/m,  mentre gli affitti calano di 0,1% m/m, dopo due mesi di incrementi. I dati non segnalano un ritorno a prezzi in calo nel settore. L’abbigliamento registra una contrazione di 0,1% m/m, dopo 3 mesi di aumenti consistenti. Nel settore istruzione e comunicazione la variazione nulla è spiegata da un calo molto ampio dei libri scolastici (-1,4% m/m). Nella sanità si osserva un +0,2% m/m, al di sotto del trend. Nel comparto trasporti ex-energia, le auto vedono un aumento di 0,4% m/m, ancora spinto dalle auto usate, mentre i trasporti pubblici registrano -0,2% m/m. I dati confermano la totale assenza di pricing power da parte dei venditori, come evidenziato dalle indagini presso le imprese, ma segnalano anche che le indicazioni positive delle vendite al dettaglio di agosto sono tali anche in termini reali, sostenendo la dinamica dei consumi attesa per il 3° trimestre.

LE PREVISIONI – La componente abitativa si sta stabilizzando, allontanando i timori di deflazione. Inoltre, sul livello dell’inflazione ci saranno ancora spinte da tariffe e prezzi amministrati; nei prossimi mesi sono aumenteranno i prezzi degli alimentari e i premi delle assicurazioni sanitarie. Il PPI non segnala pressioni deflazionistiche. In generale manteniamo la previsione che il processo di disinflazione si stabilizzi entro la fine dell’anno. Il minimo dell’inflazione dovrebbe vicino all’1% a/a, salvo significativi shock su prezzi alimentari o energia. I rischi di disinflazione nel medio termine derivano dall’elevato tasso di disoccupazione. Le pressioni disinflazionistiche legate all’eccesso di offerta di lavoro sono da pesare contro l’aumento della disoccupazione strutturale che implica un aumento del tasso di disoccupazione di equilibrio: Il 45% dei  disoccupati è senza lavoro da più di 26 settimane.

Fonte : Intesa-Sanpaolo
 

21/09/2010 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Redazione