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L’ANASF chiede a Draghi di partecipare ai prossimi summit

L’Anasf, associazione rappresentante la categoria dei promotori finanziari, ha inviato lo scorso 15 febbraio una lettera a Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia, per poter partecipare ai prossimi incontri di lavori, organizzati da palazzo Koch, per superare la crisi del risparmio gestito.
A dire del vero al tavolo di lavoro del primo summit di bankitalia non erano stati invitati, oltre all’ANASF, anche le banche, le quali sono proprietarie del 90% delle Sgr. Il presidente dell’ANASF, Elio Conti Nibali, specifica nella missiva “Egregio governatore, esprimo un particolare apprezzamento per l’intenzione della Banca d’Italia di voler analizzare la difficile situazione del settore e desidero nel contempo manifestarle il forte interesse dell’ANASF a poter essere coinvolta come parte attiva del tavolo di lavoro che ella intende costituire”. Secondo Elio Conti Nibali, i promotori finanziari stanno frenando per il momento il grande deflusso del settore, soprattutto grazie alla consulenza verso i loro clienti, a differenza delle banche senza reti di promotori, che stanno convogliando i risparmiatori verso prodotti strutturati. Ma è anche vero, che solo i promotori finanziari non riusciranno a fermare l’onda della crisi dell’industria e le regole del gioco hanno bisogno di ulteriori modifiche. Bisogna considerare che il 73 % di quanto viene consegnato nelle “mani” dei promotori finanziari, approda verso prodotti del risparmio gestito, e il 23% delle quote dei fondi viene distribuita dalla rete dei promotori finanziari. Una quota significativa di quel mondo, quello gestito, che in questo momento non trova una strada per ritornare ai vecchi splendori. C’è da chiedersi come mai Mario Draghi non abbia invitato al primo incontro scaccia-crisi anche la categoria che maggiormente rappresenta la distribuzione in Italia dei prodotti del risparmio gestito. Ma nel frattempo che palazzo Koch organizzi i prossimi summit, la crisi del settore avanza sempre più, secondo i dati diffusi da Assogestioni il settore a gennaio ha registrato deflussi per oltre 22 miliardi di euro, dopo i 9,43 miliardi di dicembre, riducendo il patrimonio a quota 1.007 miliardi.

04/03/2008 | Categorie: Finanza personale Firma: Redazione