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La truffa più colossale di tutti i tempi

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Bernhard Madoff ha ammesso tutte le  sue colpe e finisce subito in galera dove potrebbe rimanere a vita. Infatti l’accusa è pronta a chiedere oltre 150 anni di onorata galera per l’ex presidente del Nasdaq.  Madoff è autore di una truffa colossale  a scapito di milioni di investitori da almeno 50 miliardi, ma si pensa che la cifra sia molto più consistente.  Per fare un paragone la truffa messa in atto da Madoff risulta 5 volte quella del  crack di Worldcom del 2002. Il finanziere di  di Wall Street Bernard Madoff ha distrutto i patrimoni non solo di migliaia di migliaia di ignari e semplici investitori , ma anche di numerose fondazioni benefiche che avevano affidato a Madoff gran parte dei loro beni. Madoff pensava di farla franca, forse meditava la fuga, ma comunque  il suo castello finanziario di carta è andato in cenere ma speriamo che il denaro da lui rubato possa in qualche modo ritornare ai legittimi proprietari. Madoff per l’immaginario collettivo ha sempre incarnato il sogno americano, ossia quello di un semplice bagnino che lavora duramente e onestamente e con il denaro risparmiato  fonda nel lontano 1960 la Bernard L. Madoff Investment   Securities LLC che fino a poco tempo fa veniva considerato punto di riferimento per i mercati americani e internazionali.

Madoff il promotore finanziario più astuto di tutti i tempi  raccoglieva denaro  nel tessuto  sociale ebraico di New York e della Florida e acconsentiva di gestire  il denaro solo  di persone di rispecchiata onestà. Questo suo “modus agendi” di angelo della finanza  aveva infatti spinto numerose fondazioni benefiche ad affidare al truffatore la gestione dei loro patrimoni. Negli Usa il crack coinvolge ormai non solo giganti della finanza, ma anche enti di beneficienza, proprietari di squadre sportive e semplici risparmiatori. Tra i truffati, secondo il Wall Street Journal, anche una fondazione di beneficienza del regista Steven Spielberg e il magnate dell’immobiliare Mortimer Zuckermann. In Italia il danno sarebbe più limitato: solo UniCredit ha ammesso un’esposizione di circa 75 milioni di euro, e Banco popolare denuncia un’ esposizione massima per 8 milioni con perdite per i clienti che si aggirerebbero intorno ad un massimo di 60 milioni. il gruppo Generali e Intesa San Paolo hanno invece negato qualsiasi coinvolgimento.

La mega truffa attuata  da Madoff  fondava la sua “validità” sulla    classica catena di S. Antonio,  o definita anche  “schema Ponzi” oppure  anche “piramide finanziaria”.  Tanti nomi per definire uno schema criminale quasi perfetto : affidami  i tuoi soldi e fai entrare  nuove persone  in questo business , e li troverai moltiplicati. In realtà, un vero raggiro Che ingrassa solo i primi soci, i vertici della piramide. E fa perdere gli ultimi malcapitati in fondo alla catena: dai tempi di Pinocchio, i soldi non si moltiplicano. Ma chi era Carlo Ponzi ?   era un emigrato Italiano avvezzo  alla truffa che nel 1920 per primo applicò negli Stati Uniti un sistema che gli consentì di guadagnare cifre enormi  nel giro di pochissimo tempo . Nel 1903 sbarcò a Boston con 2.5$ in tasca (il resto li aveva persi a carte sulla nave. Ponzi imparò subito la lingua inglese , fece molti lavori, lavorò come cameriere e allo sportello di una banca, fece un periodo di prigione per traffico di immigrati clandestini dall’Italia.

Lo schema che aveva escogitato  Ponzi consisteva nel comprare «tagliandi internazionali di risposta» (i francobolli internazionali prepagati molto usati dagli emigrati) in valute europee a tassi di cambio fissi (e quindi a basso prezzo) e nel riscuotere l’equivalente in dollari negli Usa, con un utile garantito. La gente gli affidava i soldi e lui «aveva bisogno di avere solo abbastanza contanti per pagare chi riscattava i coupon». Ovviamente, con la prospettiva di aumentare i risparmi in modo esponenziale, «pochi riscattavano». Fu condannato per il suo schema nel 1920, fu incarcerato e alla fine nel 1934 fu espulso in Italia, senza mai diventare cittadino americano. Morì «senza un soldo a Rio de Janeiro nel 1949 e lì fu sepolto nel cimitero dei poveri».

Vediamo come funziona lo schema Ponzi :

• Fase A. Al potenziale cliente viene promesso un investimento con rendimenti allettanti, superiori ai tassi di mercato, in tempi ravvicinati.
• Fase B. Dopo poco tempo viene restituita parte della somma investita, facendo credere che il rendimento è altissimo.
• Fase C. Si sparge la voce dell’investimento molto redditizio e altri clienti cadono nella rete. Si continuano a pagare gli interessi con i soldi via via incassati.
• Fase D. Lo schema si interrompe quando le richieste di rimborso superano i nuovi versamenti

Aspettando il giudizio finale, ossia il carcere a vita, per il finanziare Americano, gli auguriamo assoluto  riposo e una buona pensione.

  

15/03/2009 | Categorie: Il caso della settimana Firma: Redazione