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La nazionalizzazione delle banche attraversa l’Atlantico e arriva in Europa!

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In Europa l’esempio più lampante di intervento dello Stato nell’economia è senza dubbio quello di Fortis Bank e, a ruota, di BNP Paribas. Da una settimana a questa parte, infatti, il capitale di Fortis Bank è stato detenuto al 51% dalla Holding quotata in Borsa e al 49% direttamente dallo Stato belga.

Ma si è profilata un’importante operazione finanziaria che vede lo Stato belga versare 4,7 miliardi cash e diventare proprietario unico di Fortis Bank al 100%.  Fatto questo, cederà il 75% del capitale a BNP Paribas in cambio di nuove azioni, per un controvalore di 8,25 miliardi di euro, che gli consentiranno di diventare il principale azionista (con l’11,7%) della stessa BNP Paribas con il diritto a rappresentare due posti nel consiglio di amministrazione.

In questa operazione si inserisce anche lo Stato lussemburghese che, cedendo le sue quote in Fortis Bank, otterrà l’1,4% del capitale di BNP Paribas e, a detta del ministro del tesoro Frieden, “avrà una parola sulle decisioni strategiche del gruppo”. Il più grande gruppo bancario europeo per controvalore dei depositi sarà così sotto un forte controllo di ben due amministrazioni statali.

In Inghilterra si assistito ad un vero soccorso dell’intero sistema bancario tramite la ricapitalizzazione di ben 64 miliardi di euro (50 mld di sterline) in favore di otto istituti di credito.

Si tratta di colossi come Royal Bank of Scottland, Barclays, Abbey, HBOS, HSBC, Lloyds Tsb, Standard Chartered e Nationwide che beneficeranno fin da subito di questo aiuto statale in cambio dell’osservanza di rigidi criteri di governance su retribuzioni dei manager e distribuzioni dei dividendi individuate dallo stesso governo britannico che ha anche imposto loro di emettere azioni privilegiate o altri strumenti finanziari che diano un tasso di interesse al contribuente stesso.

E, mentre la stessa Banca d’Inghilterra ha annunciato che inietterà ulteriore liquidità per altri 200 miliardi di sterline e in Germania hanno appena stanziato 583 miliardi di euro per far fronte alle esigenze delle banche nazionali, anche nella tranquilla Islanda si è recentemente assistito alla nazionalizzazione della Landsbanki, principale operatore finanziario dell’isola.

11/10/2008 | Categorie: Il caso della settimana Firma: Jonathan Figoli