NEWS
La Cina. Superpotenza economica in espansione
Sebbene il Pil in Cina cresca a ritmi vertiginosi, gli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S) aumentano ancora piu’ velocemente. Se messi in relazione al Pil, la loro percentuale e’ salita dall’1,2% del 2004 a quasi il 2% del 2008.
CINA ED ESPANSIONE. Gli sforzi rivolti all’innovazione sono stati impressionanti ed oggi la Cina detiene il 12,5% della R&S mondiale. In valore assoluto ha superato Giappone e Unione Europea e si appresta ad acquisire la supremazia, scalzando gli Stati Uniti, prevedibilmente nel 2030. Oggi e’ il 30% degli studenti iscritti a programmi scientifici di Phd negli Stati Uniti e’ nato in Cina. Ancora lontano dalle sue vette scientifiche – soprattutto dalla sua perfetta simbiosi tra universita’ e industria – la leadership cinese e’ stata comunque gia’ conquistata in altri versanti dell’innovazione e della R&S. Il numero di addetti che vi lavorano e’ il piu’ alto al mondo, conseguenza diretta dei circa 2 milioni di neolaureati in ingegneria e materie scientifiche che ogni anno completano gli studi. Il gigante dell’IT, Huawei Technologies, e’ stata l’azienda con maggior numero di brevetti al mondo nel 2008 e seconda nel 2009 dopo la Panasonic.
Queste cifre conducono alla considerazione piu’ immediata: la Cina sta trasformando la sua struttura economica, accoppiando alla sterminata base produttiva una piu’ sofisticata economia della conoscenza. Il Governo, prima ha promosso questo cambiamento, ora lo asseconda. Deteneva pressoche’ il monopolio della ricerca che ora invece trova nelle industrie private il 60% della sua spesa totale.
LE MULTINAZIONALI. La seconda conseguenza deriva dal comportamento delle multinazionali. Sembra a loro ormai evidente che il vecchio modello basato sulla produzione in Asia per i consumi in Europa e negli Stati Uniti sembra inadeguato. La delocalizzazione della manifattura presupponeva inoltre la ricerca nei paesi industrializzati, nei piu’ prestigiosi centri di ricerca o nelle Universita’ piu’ famose. Tuttavia la dimensione dei consumi flette in Occidente e cresce in Oriente. Ma non si tratta delle stessei merci. Sempre piu’ bisogna immaginare prodotti nuovi, indirizzati a gusti differenti.
L’Asia dunque, con la Cina in testa, consuma di piu’ e diversamente. Non esiste alcuna restrizione a trasferire l’innovazione negli stessi territori. Gia’ il 7% della spesa in Cina e’ composta dai 1.500 centri di ricerca delle multinazionali. Possono contare su talenti preparati ed ambiziosi. Gli studenti di Shanghai sono risultati al vertice in un test condotto dall’Ocse su candidati di 65 paesi per la matematica e le materie scientifiche.
CONCLUSIONI. E’ l’ultimo risultato di una supremazia consolidata che ha visto in precedenza eccellere prodigi giapponesi, sud-coreani, singaporiani. Conferma l’importanza della disciplina, del metodo e del merito di cui sono intrise le societa’ asiatiche. La prossima sfida sara’ liberare il talento creativo, per il quale l’Estremo Oriente ancora e’ debitore di competenze. Sara’ una sfida lunga e difficile, soprattutto per la Cina. Investe infatti terreni diversi dall’economia e dall’istruzione. Ha bisogno di stimoli oltre che di controlli, di fantasia invece che di rigore.