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La Boe e le voci fuori dal coro

Per quanto riguarda la riunione della BoE Spencer Dale, per la prima volta, si è associato a Andrew Sentance e Martin Weale ed ha votato per un aumento dei tassi d’interesse già a partire da questo mese.


BOE E STRATEGIE.
"Per i tre membri, oramai si deve porre termine alla politica di stimolo monetario e cominciar a dar vita ad un aumento dei tassi in quanto oramai il pericolo inflazione è dietro l’angolo. E’ quanto si legge nel bollettino pubblicato stamattina inerente alla riunione tenutasi il 9-10 Febbraio scorso. Dale e Weale hanno votato per un aumento di 25 basis point, mentre Sentante, addirittura è propenso ad un aumento di 50 bp. Allo stesso tempo, Adam Posen, invece, è stato l’unico a ribadire la proposta di aumentare di 50 mld di sterline il programma di acquisto di assets. I restanti cinque membri hanno votato affinché non ci sia nessun cambiamento alla politica monetaria in atto. La sterlina è cominciata a salire dopo pochi minuti che è stato diffuso il bollettino.

IL PERICOLO. Il comitato di politica monetaria ha rilevato che cominciano ad esserci seri rischi per il rialzo dell’inflazione e ha dichiarato: "La crescente corsa al rialzo delle materie prime associate alla crescita delle economie dei mercati emergenti, stanno creando le premesse per una serie corsa dell’inflazione." Sul fronte opposto, il bollettino mette in evidenza che mentre l’ "apparente debolezza" dell’economia nel quarto trimestre "potrebbe rivelarsi temporanea," potrebbe "anche essere un segnale precoce di un peggioramento delle prospettive di crescita e di inflazione da qui a medio termine".

I CONTRARI. Tra i membri del BOE contrari all’aumento dei tassi, alcuni hanno affermato che l’ipotesi di un incremento acquista forza", anche se, si legge nei verbali, è necessario avere sottomano i dati sull’andamento dell’economia da inizio anno. Perchè un aumento inappropriato dei tassi, si spiegano i membri del Board, potrebbe danneggiare le famiglie e la fiducia dei consumatori.  Sentance ha votato per un aumento di 50 punti base mettendo in evidenza che " le imprese sono state in grado di trasferire gli aumenti dei costi sui prezzi e che la domanda interna è vicina ai numeri del periodo pre recessione". Posen, invece, ha anche indicato che è sempre più preoccupato per l’inflazione, riconoscendo "che una persistente tendenza al rialzo delle prospettive di domanda globale, o un cambiamento di sentimento nei confronti della sterlina, potrebbero superare le forze interne spingendo verso il basso l’inflazione."

CONCLUSIONI. L’inflazione, lo scorso gennaio ha raggiunto il 4%, doppio target della banca centrale, alimentata da un aumento delle tasse da parte del governo, aumento dei prezzi delle materie prime e una libbra più debole. La sterlina è scesa circa il 22% su base ponderata dall’inizio del 2007, aumentando il costo delle merci importate. Il governo del primo ministro David Cameron ha sollevato l’imposta sulle vendite al 20% a gennaio per affrontare un deficit record, mentre i disordini in Medio Oriente ha spinto verso l’alto i prezzi del petrolio, segnando proprio questa mattina un nuovo record che non si registrava da 24 mesi. Concludendo, posso affermare che la BoE potrebbe alzare i tassi entro l’autunno, od anche prima a patto che la questione nordafricana non diventi una seria minaccia per la ripresa economica globale.
 

24/02/2011 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Redazione