NEWS

Italiani sempre più indebitati: l’84% ricorre a finanziamenti

Immagine di anteprima

Crescono i debiti anche a causa della situazione economica del Paese

Economia stagnante, stipendi al palo e ritorno dell’inflazione hanno spinto gli italiani a fare sempre più ricorso ai finanziamenti: lo fa l’84% degli intervistati. Oltre due terzi lo fanno rivolgendosi a una banca, una parte minore a società finanziarie e ancora meno agli intermediari. osì comprare a rate, anche se non fa parte della nostra cultura, è diventato, per molte famiglie, l’unico modo per accedere a certi beni. A dirlo è l’ultima indagine sui comportamenti dei debitori realizzata dal Gruppo KRUK con raccolta dati Ipsos.

Salari ingessati, ritorno dell’inflazione, finanza in stallo. Questi i tre elementi che hanno portato sempre più famiglie italiane a chiedere soldi in prestito. È quanto emerge dalla ricerca condotta dalla multinazionale polacca leader in Europa centrale nel mercato della gestione dei crediti, in continua espansione in Italia dal 2015. Così acquistare a rate è diventato l’unico modo per poter accedere a un certo tipo di beni. Quali? L’acquisto della casa prima di tutto (45%), ma anche beni durevoli (40%) o spese sanitarie (8%), per esempio. C’è anche chi chiede prestiti per sostenere le spese fisse ricorrenti, come le bollette di luce e gas o altre utenze (11%) e chi necessita di denaro per estinguere debiti precedentemente contratti (15%).

Ricorrere alla sottoscrizione di finanziamenti è un trend destinato a proseguire nel tempo, complice il periodo d’incertezze economiche che stiamo attraversando, tanto che il 25% degli intervistati pensa di ricorrere a nuove sottoscrizioni nei prossimi mesi. Di questi ultimi il 36% ha già finanziamenti in corso e per il 14% sarebbe invece la prima volta. Ma in Italia, dove l’indebitamento delle famiglie è sempre stato basso nel confronto internazionale, ammettere di avere un debito continua a rappresentare un turbamento, se non addirittura una vergogna, anche perché la maggior parte della gente considera i debiti un problema sociale che le autorità competenti dovrebbero affrontare e risolvere con urgenza (57%) e chi non paga le rate dovrebbe essere perseguito dalla legge (43%). Insomma, vivere con pendenze economiche non è ancora entrato nel nostro Dna e il timore di non riuscire a restituire la cifra del finanziamento ci accompagna sempre, complice anche la preoccupazione derivata da pratiche aggressive messe in atto da alcuni operatori del settore recupero crediti.

“Nella società d’oggi, tutti possono cadere nella trappola del debito, ma non vi è nulla di cui vergognarsi. Grazie alla nostra assistenza, i nostri clienti escono gradualmente dalla situazione d’insolvenza e riacquistano il controllo delle loro risorse economiche. Sappiamo anche che l’indebitamento è un problema temporaneo che può essere superato. Tutto ciò che serve è un po’ di sforzo, la volontà di risolvere il problema e un dialogo sincero”, commenta Tomasz Kurr, Direttore Generale KRUK Italia.

“L’indebitamento è causa di forte stress. Spesso questa condizione porta a chiudersi in sé stessi, dando il via a una serie di comportamenti ed evitamenti non utili a sostenere la salute psicofisica della persona. Soprattutto, è importante prendere coscienza degli effetti collaterali cui si andrà incontro qualora non ci si adoperi alla risoluzione del debito. Preoccupazioni e ansie, infatti, possono compromettere la bontà delle relazioni interpersonali, portare l’individuo a isolarsi socialmente fino alla depressione. Affrontando la questione a piccoli passi è possibile uscire da questa condizione, perché il progressivo risanamento del debito è l’azione più efficace per tornare a guardare al futuro con ottimismo”, ha aggiunto lo psicologo Luca Mazzucchelli.

Se alla base dell’indebitamento ci sono fattori connessi all’andamento dell’economia in generale, come la crisi lavorativa e l’aumento del costo della vita, sempre più persone infatti possono cadere nella trappola del debito a seguito di circostanze personali quali separazioni, malattia o investimenti sbagliati. Kruk, anche con il supporto di esperti di psicologia come Mazzucchelli, vuole riavvicinare i debitori in maniera “dolce” alla restituzione delle somme ricevute. Un percorso virtuoso, da fare passo a passo, senza fretta. Perché in una società sempre più sostenibili, anche i risvolti sociali della propria attività non possono e non devono essere trascurati.

05/12/2018 | Categorie: Economia e Dintorni , Finanza personale Firma: Luca Losito