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Italia, quale ripresa? Pil in discesa e disoccupazione in crescita.

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 Per Saccomanni, la ripresa è vicina, o almeno la recessione è finita. Difficile da credere dopo la pubblicazione dei  dati sul Pil italiano che vedono una discesa continua ormai da più di due anni. Nello specifico, come riporta Milano Finanza, il pil italiano, ma si riduce il ritmo di contrazione. Nel secondo trimestre il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,2% rispetto al -0,6% del trimestre precedente (-0,4% trimestre su trimestre la stima del consenso) e del 2% dal -2,3% del primo trimestre 2013 (rivisto da -2,4%). A livello tendenziale, le stime erano per una flessione del 2,2%. 

 
Il secondo trimestre risulta così l’ottavo trimestre consecutivo nel quale l’economia italiana è risultata in contrazione. Si tratta di una situazione mai verificata a partire dall’inizio delle serie storiche comparabili, nel primo trimestre del 1990. L’Istat ha spiegato che il calo congiunturale è la sintesi delle diminuzioni di tutti e tre i grandi comparti dell’attività economica: industria, servizi e agricoltura, che viceversa nei trimestri precedenti aveva retto.
 
Il secondo trimestre ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al secondo trimestre del 2012. La variazione acquisita per il 2013 è pari a -1,7%. La stima del pil 2013 degli analisti di Intermonte a -1,5% rimane più ottimista rispetto a quella del consenso, compresa tra -1,8% e -1,9%.

Per quanto riguarda la disoccupazione, invece il Sole24Ore riporta che le richieste di disoccupazione (comprensive dei nuovi sussidi Aspi e mini-Aspi) fanno un altro balzo in avanti: a giugno sono state presentate, in totale, 130.758 domande (in crescita del 14,75% rispetto al mese di giugno 2012, 113.946 domande). Complessivamente, nei primi sei mesi 2013, sono state presentate 829.682 domande di disoccupazione e mobilità, con un aumento del 20% rispetto alle 691.617 domande presentate nel corrispondente periodo del 2012.

 
La fotografia arriva dall’Inps. A luglio sono state complessivamente autorizzate 80,6 milioni di ore di cassa integrazione, tra interventi ordinari, straordinari e in deroga, con una diminuzione del 30,3% rispetto ai 115,7 milioni di ore dello stesso mese dell’anno precedente. Nel dettaglio: le ore di cassa integrazione ordinaria (la Cigo, per eventi congiunturali) a luglio 2013 sono state 25,3 milioni (-26,8%). In particolare, la variazione tendenziale è stata pari a -30,4% nell’industria e -12,6% nell’edilizia.
 
Anche per quanto riguarda la cassa integrazione straordinaria (la Cigs, per crisi più strutturate), si registra un deciso calo: -29,2% per 31,6 milioni di ore. Infine, gli interventi in deroga (la Cigd) sono stati pari a 23,8 milioni di ore (-35,1%). Per il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, è positivo che «per il terzo mese consecutivo si registra un calo delle richieste e autorizzazioni della cassa integrazione ordinaria con una decisa diminuzione anche della cassa straordinaria. Si tratta di una diminuzione consistente che potrebbe confermare i timidi segnali di ripresa produttiva, intravisti per la seconda metà dell’anno». «Ma si tratta – prosegue Mastrapasqua – di dati che non possono far dimenticare la gravità della crisi, ribadita dai dati sulla disoccupazione».

  

06/08/2013 | Categorie: Il caso della settimana Firma: Redazione