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Mattone, l’Italia piace all’estero: investimenti internazionali al 75%

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Oltreconfine si guarda sempre con più interesse al nostro mercato immobiliare

Oltre il 70% degli investimenti immobiliari in Italia nel 2017 è arrivato da capitali internazionali, una percentuale destinata a crescere e incrementarsi di anno in anno: si stima che, a fine 2018, la percentuale possa superare il 75%. Sono questi i numeri dal real estate summit “Quo Vadis Italia?”, organizzato annualmente dalla multinazionale DLA Piper.

L’appuntamento ha riunito il top internazionale del mercato immobiliare italiano, un’opportunità di networking e di discussione unica con oltre 40 top manager internazionali e nazionali – di cui circa il 50% donne – di primari investitori, banche e società di gestione – in rappresentanza di oltre 200 miliardi di euro di asset gestiti – hanno offerto in sette differenti panel il punto di vista sugli investimenti immobiliari, delineando le opportunità offerte dal mercato italiano.

Olaf Schmidt, Co-Managing Director per l’Europa e il Medio Oriente e Co-Responsabile del Sector Real Estate Global di DLA Piper, ha dichiarato: “Nonostante l’attuale clima politico difficile e quasi ostile verso l’Europa, l’Italia continua ad attrarre l’interesse degli investitori internazionale. Esiste però una netta differenza tra chi è già presente nel mercato e chi non ha ancora investito in Italia. Mentre i primi prendono una visione di medio-lungo periodo e si fidano della capacità del mercato italiano di resistere alle attuali tendenze, chi non ha ancora messo piede nel Paese preferisce aspettare per ora. Gli investitori internazionali sono soprattutto alla ricerca di opportunità nel settore residenziale, declinato sotto ogni forma, dallo student housing al microliving fino alla sua interpretazione tradizionale e al senior living o residenziale assistito. Ma il prodotto scarseggia, dobbiamo essere pronti e veloci nel saper rispondere a questa domanda di mercato”.

I principali ambiti in cui gli investitori sono oggi attivi o hanno a breve pianificato investimenti sono il senior housing e affordable housing (16%), seguiti da student housing, business parks e shared services offices (14% per ogni voce), quindi data centers (11%) e altre. A livello macroeconomico, il real estate europeo si è sicuramente saputo distinguere con un rolling annual asset level total returns che si conferma stabilmente al 14,5%, superando quello di tutte le altre macro aree a livello mondiale.

22/11/2018 | Categorie: Investimenti Firma: Luca Losito