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Svolta per l’Italia: ambiente e sostenibilità entrano nella Costituzione

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L’Italia sceglie la sostenibilità, inserendo la tutela dell’ambiente e della biodiversità negli articoli 9 e 41 della Costituzione

“È una giornata storica per il Paese che sceglie la via della sostenibilità e della resilienza nell’interesse delle future generazioni”, con questo tweet i portavoce di Palazzo Chigi comunicano il provvedimento parlamentare che è stato approvato lo scorso 8 febbraio e che ha portato alla modifica di ben due articoli presenti nella Costituzione italiana: l’articolo 9 e l’articolo 41.

Il tema della delibera è stato l’ambiente e le indicazioni per la sua salvaguardia. La decisione è stata approvata con 468 voti in Camera a favore in seconda deliberazione, il che significa che sono stati superati i due terzi dei componenti e quindi non sarà necessaria la votazione referendaria (come sancisce l’articolo 168 della Costituzione). Ma cosa è successo in Aula parlamentare e in che modo sono state modificate le due leggi costituzionali in questione?

Sostenibilità e tutela dell’ambiente: le modifiche della Costituzione approvate dalla Camera

Dopo aver superato il primo step di approvazione al Senato il 3 novembre 2021 (anche qui con una maggioranza di due terzi), la proposta di legge costituzionale che inseriva la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi tra i principi fondamentali della Costituzione, è passata coi due terzi anche in Camera entrando di fatto in vigore nell’immediato.

Le modifiche alla Carta costituzionale hanno riguardato, nello specifico, gli articoli 9 e 41 facendo sì che il tema della salvaguardia dell’ambiente venisse ufficialmente riconosciuta e (nei prossimi tempi) messa in atto concretamente. Ecco come è stato modificato tecnicamente il testo dei due articoli in discussione:

ARTICOLO 9 – La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.

ARTICOLO 41- L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.

Ambiente e biodiversità tra i principi fondamentali della Costituzione italiana: un primo passo verso che fa storia

Un provvedimento, quello appena passato da Senato e Camera, che ha una storia ventennale. La prima proposta di inserire la tutela di ambiente e animali in Costituzione era stata fatta già 24 anni fa dagli esponenti della LAV (Lega Antivivisezione) e anche il WWF – tramite la voce della sua presidentessa, Donatella Bianchi – si mostra entusiasta per la decisione del legislatore che porta l’Italia ad essere la quinta Nazione al mondo ad inserire la salvaguardia ambientale tra i suoi principi fondanti (insieme a Francia, Germania e Spagna).

Questa decisione è certamente un primo passo, un presupposto, per un intervento attivo al fine di adeguare gli strumenti normativi attualmente in vigore per la protezione della biodiversità e degli animali, la cui tutela è per la prima volta riconosciuta istituzionalmente ed inserita nel testo costituzionale come clausola da applicare alle regioni a Statuto speciale di Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta e delle Provincie del Trentino-Alto Adige e del Friuli-Venezia Giulia.

Tutela dell’ambiente nella Costituzione: una scelta etica, sociale ed economica

Il secondo step dovrà, però, essere agire in questa direzione con azioni tangibili, come fa notare ancora la presidentessa del WWF: “Per dare concretezza a questi passaggi è ora necessario definire un sistema normativo organico e innovativo a tutela dell’ambiente in Italia. Il nuovo assetto costituzionale rafforza significativamente il principio della sostenibilità, sin qui trattato solo in termini di dottrina e giurisprudenza, e crea il presupposto per aumentare il livello di salvaguardia del capitale naturale che costituisce la base insostituibile di tutte le nostre attività anche economiche”.

Il riferimento all’attività economica non è casuale in quanto le nuove integrazioni apportate all’articolo 49 della Costituzione – che disciplina l’iniziativa economica privata – stabiliscono che questa non può svolgersi in modo tale da nuocere alla salute e all’ambiente. Alle finalità sociali dell’economia si aggiungono, dunque, anche quelle legate all’ambiente facendo sì che l’interesse economico non prevalga sul diritto alla salute e alla tutela ambientale.

Tutela dell’ambiente e sostenibilità economica: la condotta responsabile delle aziende virtuose

E proprio in tema di transazione ecologica e futuro sostenibile anche le aziende stanno mettendo in atto delle scelte di investimento responsabili. Per far ciò tali realtà virtuose non possono esimersi dal prendere in considerazione i cosiddetti principi ESG, ovvero quei criteri utilizzati per analizzare un investimento non soltanto dal punto di vista economico, ma anche secondo criteri di natura ambientale, sociale e di governance.

Il termine ESG è infatti l’acronimo di:

  • Enviroment, che fa riferimento all’impatto diretto sul territorio e l’ambiente.
  • Social, che riguarda le iniziative che coinvolgono direttamente la vita delle persone.
  • Governance, che riguarda gli aspetti più strettamente legati all’ambito della finanza e delle decisioni aziendali.

Questi tre principi risultano fondamentali per valutare la capacità delle imprese di aderire a quegli standard necessari per uno sviluppo basato sull’etica e sulla sostenibilità, visti ormai come importanti criteri di valutazione della condotta etica delle realtà aziendali.

Le parole di Mattarella per un’Italia responsabile nei confronti dell’ambiente e delle future generazioni

Un’ulteriore dimostrazione dell’interesse delle Istituzioni nei confronti della tutela dell’ambiente e della biodiversità – e sorta “viatico” a questa decisione storica – sono state le parole del rieletto Presidente della Repubblica italiana. Sergio Matterella, durante il suo ultimo messaggio alle Camere, ha infatti espresso il desiderio che tutti (Parlamento e Paese) si mettessero a lavoro per un’Italia “impegnata nella difesa dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e consapevole delle responsabilità nei confronti delle future generazioni”.

All’indomani delle deliberazioni sulla Costituzione italiana appare chiaro, dunque, che economia, ambiente, sostenibilità e impegno delle forze politiche saranno le sfide dei prossimi tempi per iniziare a (ri)costruire l’Italia del dopo emergenza, avendo a cuore il benessere del nostro pianeta e dei suoi abitatori futuri.

10/02/2022 | Categorie: Economia e Dintorni , Il caso della settimana Firma: Giulia Panebianco