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Istat: scende il Pil, aumentano pressione fiscale e disoccupazione

Nel 2009 il Pil, espresso ai prezzi dell’anno precedente, è diminuito di ben cinque punti percentuali. La situazione di altri paesi evidenzia un Pil in diminuzione del 2,2% in Francia, del 2,4% negli Stati Uniti e del 5% in Germania, Regno Unito e Giappone.
I consumi privati interni sono calati dell’1,9 per cento. Gli investimenti fissi lordi hanno mostrato una contrazione del 12,1 per cento, la quale è il risultato di flessioni che hanno riguardato tutte le tipologie di beni capitali: macchinari e attrezzature (-18,4%), costruzioni (-7,9%), mezzi di trasporto (-15,2%) e beni immateriali (-5,4%). Anche le esportazioni di beni e servizi hanno registrato una drastica diminuzione pari a -19,1%.
La pressione fiscale complessiva (imposte dirette, indirette, in conto capitale e contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari al 43,2%, in aumento rispetto al 42,9% dell’anno precedente. Tale risultato è l’effetto di una riduzione del Pil superiore a quella complessivamente registrata dal gettito fiscale e parafiscale, la cui dinamica negativa (-2,3%) è stata attenuata da quella, in forte aumento, delle imposte in conto capitale (cresciute in valore assoluto di quasi 12 miliardi di euro).
Il tasso di disoccupazione continua a salire e a gennaio si posiziona all’8,6%, dall’8,5% di dicembre 2009. E’ il dato peggiore da gennaio 2004, inizio delle serie storiche. In particolare il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 26,8%, con una crescita di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 2,6 punti percentuali rispetto a gennaio 2009. Il numero delle persone in cerca di occupazione a gennaio risulta pari a 2.144.000, in crescita dello 0,2% rispetto al mese precedente e del 18,5% rispetto a gennaio 2009. Si tratta dell’ottavo incremento su base mensile consecutivo.

02/03/2010 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Denise Tagnin