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Inflazione, a rischio
estinzione nell’Ue

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L’aumento generale dei prezzi stenta a decollare nell’Eurozona, con l’obiettivo del 2% annuo fissato dalla Banca Centrale Europea che resta un miraggio. E addirittura, con un trend al ribasso che sembra poter tendere allo zero nei prossimi dieci anni

L’indice sull’inflazione ai minimi

Il tasso d’inflazione nell’Eurozona rischia di azzerarsi nei prossimi dieci anni, più che avvicinarsi al 2% auspicato dalla Bce. Il trend negativo emerge dal nuovo valore rilevato dall’indice 5y5y Eurozone inflation (pensare che altrove è considerata un pericolo), che stima l’andamento dei prezzi al consumo nei prossimi 5 anni e per i successivi 5, sceso al minimo di tutti i tempi all’1,12%. Come svelato da un’accurata analisi del Sole 24 Ore.

La cura Draghi non funziona

La notizia arriva a poco tempo di distanza dalle nuove misure varate da Mario Draghi (Quantitative Easing da 20 miliardi di euro al mese), pronto a cedere la guida della Bce a Christine Lagarde. L’inflazione non cresce sostanzialmente perché i salari sono fermi se non addirittura in calo in alcuni Paesi della zona euro.

Quantitative Easing dei cittadini

La soluzione potrebbe essere uno switch del quantitative easing dalle banche ai cittadini. Cercando di renderlo più efficace: la Bce potrebbe, nell’ipotesi più estrema, accreditare denaro direttamente ai cittadini, senza passare per il tramite degli istituti di credito. Così il denaro liquido arriverebbe direttamente anche nelle tasche di quel ceto medio-basso capace di generare inflazione, in quanto numericamente più corposo e rilevante.

04/10/2019 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Luca Losito