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IN ARRIVO NUOVE REGOLE PER IL SISTEMA BANCARIO

Maggiore qualità e trasparenza del «Tier 1», rafforzamento della copertura del rischio, introduzione di un «leverage ratio», misure anticicliche per irrobustire il capitale e una soglia minima di liquidità per la banche internazionali. Questo, in sintesi, il pacchetto di proposte annunciato ieri dal comitato di Basilea per la supervisione bancaria della Bri che, in scia alla recente crisi economica, ha cercato di rafforzare la regolamentazione del settore. Le nuove norme, da introdurre gradualmente al fine migliorare delle condizioni finanziarie per entrare in vigore entro la fine del 2012, daranno così attuazione alle raccomandazioni approvate dal FSE e dal «G20» alla riunione di Pittsburgh. Tuttavia bisognerà prima attendere i commenti alle proposte che vanno ora presentati entro il 16 aprile 2010 mentre l’esame del loro impatto da parte del comitato verrà completato entro la prima metà del prossimo anno. In particolare, verrà perseguito l’innalzamento della qualità del patrimonio di vigilanza al fine di aumentare la capacità della banche di assorbire le perdite. La parte predominante del «Tier 1», così, dovrà essere costituita da azioni ordinarie e utili non distribuiti. Mentre il resto sarà formato da strumenti che siano subordinati, abbiano dividendi completamente disponibili non-cumulativi senza scadenza e incentivo al riscatto. Oculata anche la proposta relativa la copertura del rischio, basata su un rafforzamento dei requisiti patrimoniali per far fronte al rischio di controparte, con incentivi per favorire la concentrazione degli scambi presso controparti centrali.

Per far fronte ai pericoli strutturali di settore sono stati invece prospettati una serie di criteri più stringenti. Come la «leverage ratio», indicata per attenuare il rischio derivante dall’aumento dell’indebitamento nel settore bancario e calcolata in modo comparabile in tutti i Paesi con alcuni elementi fuori bilancio che andranno conteggiati usando un fattore di conversione al 100 per cento. La riduzione della «prociclicità» della regolamentazione prudenziale avverrà anche mediante l’introduzione dell’obbligo per le banche di accantonare durante le fasi espansive del ciclo economico risorse patrimoniali da utilizzareì durante i periodi di crisi, oltre all’adozione di metodi di calcolo degli accantonamenti per il rischio di credito basati sulla stima delle perdite attese nell’arco dell’intero ciclo economico.
Il rafforzamento dei presidi a fronte del rischio di liquidità, infine, richiede l’introduzione di regole
quantitative. Le banche dovranno rispettare due indicatori volti a garantire che l’ammontare di risorse liquide sia pari almeno ai fabbisogni di liquidità derivanti da mercati instabili per un periodo di 30 giorni e le fonti di provvista stabili siano sufficienti a coprire le attività con scadenza residua superiore a un anno.

28/12/2009 | Categorie: Il caso della settimana Firma: Redazione