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Imprese, spazio a nuove figure nella cyber security

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Furti di dati, spionaggio e ransomware: aumentano i rischi per imprese e cittadini. E c’è la corsa ad adeguarsi al regolamento europeo sulla privacy (Gdpr).

In Italia il cyber crimine è arrivato a causare danni per 10 miliardi di euro l’anno (Rapporto Clusit 2018) e gli investimenti in sicurezza informatica stanno crescendo a doppia cifra (+12% nel 2017, secondo l’Osservatorio Information Security e Privacy del Politecnico di Milano). Di conseguenza, crescono anche le opportunità di lavoro nel settore, perché il mercato richiede nuove figure e nuove professionalità: «Esperti di cyber security e diritto che aiutino le aziende a proteggersi dagli attacchi informatici, individuando i rischi, adottando le giuste reti di protezione e tenendosi al passo con le novità tecnologiche e le normative sempre più stringenti, come ad esempio il nuovo Gdpr, il regolamento Ue sulla privacy che da fine maggio impone alle aziende di conformarsi a nuovi standard per la tutela dei dati». Parola di Manuel Cacitti, consulente strategico fra i maggiori esperti italiani del settore nonché fondatore e CEO di Securbee, società di Udine che si occupa di servizi di sicurezza informatica e che per il 2018 è alla ricerca di tre nuovi specialisti da inserire nel proprio team.

Securbee è operativa da fine 2017 all’interno del gruppo formato da Eurosystem e Nordest Servizi (specialisti in servizi e soluzioni di Information Technology di alto livello), conta al momento cinque dipendenti e ha sedi a Udine, Treviso, Bologna, Firenze, Bergamo, Trieste. In soli sei mesi è diventata punto di riferimento per una cinquantina di clienti e per il 2018 punta ad arrivare a 100 clienti nel Nord e Nord Est. «Tra questi ci sono le banche e le società di servizi finanziari, particolarmente sensibili ai temi della tutela dei dati e della privacy –spiega Cacitti– E poi le realtà che si occupano di sicurezza ambientale, logistica, trasporto valori. Ci sono le imprese del settore tecnologico. Ma non solo loro: qualsiasi azienda è esposta in qualche misura ai rischi del cyber crimine, perché la trasformazione digitale, che porta a tutti tecnologie come i dispositivi mobili, il cloud e l’Internet delle cose, ha moltiplicato anche le fonti degli attacchi». La buona notizia è che la consapevolezza, fra imprese e cittadini, sta crescendo: «Soprattutto nel Nord e Nord Est –conclude Cacitti– dove puntiamo a crescere diventando partner di tutte le realtà che hanno capito che la sicurezza informatica è fondamentale per essere competitivi e offrire valore ai clienti».

18/04/2018 | Categorie: Imprese e Pir Firma: Jonathan Figoli