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Il caso Lehman Brothers: eppure Buddy Fox ci aveva avvisato…

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La notizia sul fallimento di Lehman Brothers mi ha immediatamente riportato alla mente il personaggio di Buddy Fox, ottimamente interpretato da Charlie Sheen, che già nel lontano 1987 (!), nelle ultime battute del film “Wall Street” di cui è protagonista, ci dimostrava di aver capito la lezione del padre Carl di come la finanza non debba diventare una variabile slegata dalla reale economia.

Eppure la considerazione del concetto di finanza come variabile indipendente dalla reale economia è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso (nella giornata di oggi persi ben 125 miliardi di euro di capitalizzazione nella sola Europa e non è stato il peggior giorno di borsa dell’anno…) e messo in luce la grave crisi di chi fa dell’Investment Banking l’attività principale.

Dopo Bearn Stearn acquistata lo scorso marzo da JP Morgan (e solamente dopo l’intervento a garanzia del Tesoro americano) e Merrill Lynch acquistata a prezzi stracciati (50 miliardi di dollari non sono poi così tanti a certi livelli) da Bank of America, la banca rotta di Lehman Brothers (buco di ben 640 miliardi di euro!) ha fatto rimanere in piedi, nel settore dell’Investment Banking, solamente Goldman Sachs e Morgan Stanley. Chissà fino a quando poi…

E se in Europa Investiment Bank pure, fortunatamente, non esistono (ma solo perché sono fortemente mitigate, soprattutto in Italia, dalla componente del Retail Banking che oggi le tiene a galla) è significativo su come la Banca Centrale Europea oggi abbia concesso un prestito straordinario al mondo finanziario di ben 35 miliardi di Euro come forma di garanzia.

Detto questo, personalmente sono dell’idea che la dichiarazione di banca rotta per Lehman Brothers rappresenti comunque un bene. Si, perché dopo l’intervento del Tesoro americano di garantire un controvalore di mercato minimo a JP Morgan per l’acquisto di Bearn Stern lo scorso marzo (una sorta di opzione put a favore della banca) e, soprattutto, la decisone di staccare un assegno di 26 miliardi di dollari la scorsa settimana per salvare Fannie Mae e Freddy Mac (leggi l’articolo) si è assistito a diversi movimenti di speculatori che hanno acquistato forti quantitativi di obbligazioni della Lehman Brothers (che stamani risultavano ancora fra le obbligazioni a basso rischio per il sito di Patti Chiari…) confidando in un intervento statale a tutela dei piccoli risparmiatori anche questa volta.

Nello sperare che si sia arrivati al capolinea della crisi (ma di ottimista sulla situazione attuale temo sia rimasto solo Bush) consiglio a tutti di rispolverare un evergreen come “Wall Street” e dare ascolto al saggio Carl papà di Buddy Fox.

15/09/2008 | Categorie: Il caso della settimana Firma: Jonathan Figoli