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Grecia, probabile estensione del piano Buy-Back?

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Un Buyback che ha avuto un successo sopra le attese. Ecco come l’esecutivo ha commentato il risultato del piano di riacquisto di titoli di Stato. Anche se il costo è stato elevato. Infatti Atene ha dovuto pagare agli investitori un prezzo del 33,8%, maggiore di quanto pianificato, come ha comunicato l’Agenzia del debito. Ora però la Grecia potrebbe decidere di riacquistare anche titoli di Stato emessi prima della ristrutturazione del debito perfezionata a marzo in modo da centrare gli obiettivi di riduzione di debito pubblico dopo che il buyback chiuso ieri ha riscosso un interesse inferiore alle attese.

 
E’ quanto emerge da un documento della zona euro di ieri in cui si spiega che con l’operazione di riacquisto dello scorso marzo ha raccolto adesioni pari a 31,9 miliardi di euro, consentendo così di abbattere di soli 9,5 punti percentuali – meno dell’obiettivo di 11% – il rapporto debito/Pil entro il 2020.
 
Insieme ad altre misure, il buyback è finalizzato a fare scendere il debito pubblico ellenico a 124% del Pil nel 2020 rispetto al 190% atteso l’anno prossimo in assenza di questo tipo di interventi.
 
Proveniente da Berlino, il documento suggerisce di colmare il ‘gap’ da 1,4 punti percentuali di Pil nella riduzione del debito tramite una nuova offerta di riacquisto sui governativi ancora in mano agli investitori privati che non hanno aderito alla ristrutturazione di marzo scorso.
 
"Gli stati membri dell’area euro prenderanno in considerazione ulteriori misure di intervento di assistenza, se necessario, per portare il risultato complessivo di misure straordinarie aggiuntive del valore di 1,4% del Pil, a condizione che la Grecia centri gli obiettivi 2013 di saldo primario fissati dal memorandum d’intesa", si legge in una nota del documento riportato da Reuters

L’auspicato rilascio della nuova tranche di aiuti segnerà "un nuovo giorno" per alla Grecia: lo ha detto il primo ministro Antonis Samaras. "Il primo problema che verrà risolto è la mancanza di liquidità grazie alla ricapitalizzazione delle banche. Poi ci aiuterà a pagare i 9,3 miliardi di arretrati che lo Stato deve al settore privato e al popolo e ci consentirà di partecipare ai fondi strutturali". Soprattutto "sarà la fine della dracmofobia, la paura del ritorno alla dracma", ha detto. Ansa

 

  

12/12/2012 | Categorie: Il caso della settimana Firma: Redazione