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GLI ERRORI DI ALAN

L ’ex presidente della Fed Alan Greenspan è tornato in campo. Prima con un documento accademico, poi in diverse interviste televisive, il «dottor Greenspan», come i suoi intervistatori educatamente si rivolgono a lui, ha acquisito la chiaroveggenza che gli mancava alla Fed. Alla domanda su una possibile bolla in Cina, Greenspan ha risposto che ci sono «bolle significative a Shanghai e nelle province costiere » e «qualcosa anche nell’entroterra ». L’uomo della scuola «Non-riesco-a-vedere- bolle-all’orizzonte» ora ne riconosce
in regioni specifiche di mezzo mondo? Per quanto riguarda l’affermazione che solo pochi avevano previsto le ricadute post-bolla, «è un assurdo», secondo Bill Fleckenstein, presidente di Fleckenstein Capital che dice: «Ho avuto il tempo di scrivere un libro al riguardo». Il libro, giustamente intitolato «Bolle di Greenspan», è stato scritto nel 2007 e pubblicato nel gennaio 2008. Eppure Greenspan ha detto che né lui, né chiunque alla Fed, aveva sentito parlare di problemi del credito erogato dal sistema bancario.
Questo è palesemente falso. So per certo che da alcune filiali regionali della Fed erano arrivate a Washington segnalazioni su rischi e irregoalrità. Ned Gramlich, governatore della Fed tra il 1997 e il 2005, ha fatto invano pressione a partire dal 2000 perché fosse aumentato il livello di sorveglianza sui subprime. La risposta di Greenspan? Ha detto al Wall Street Journal nel giugno del 2007 di non ricordarsene. Greenspan, che non è mai stato un economista accademico, ha scelto un forum accademico lo scorso mese per presentare la difesa più dettagliata della sua gestione della politica monetaria. La sua presentazione è piena di correlazioni e deviazioni standard intervallate da citazioni che lo fanno sembrare profetico. Ma la sua analisi del perché la politica monetaria non è la causa della bolla immobiliare è molto carente.

Vincenzo Polimeno

12/04/2010 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Vincenzo Polimeno