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Gli aiuti cinesi ai Paesi Europei? Convenienza economica

La Cina potrebbe evitare al Portogallo di chiedere gli aiuti europei. Il Jornal de Negocios ha rivelato che Pechino è pronta a comprare 4-5 miliardi di titoli del debito pubblico portoghese.

ACCORDO COL PORTOGALLO: Secondo il quotidiano lusitano, tra Lisbona e Pechino sarebbe stato stretto un accordo «che dovrebbe assicurare la partecipazione dei cinesi alle aste di collocamento di titoli di Stato e il loro acquisto sul mercato secondario». Il governo portoghese non ha commentato le indiscrezioni. Il ministro delle Finanze Fernando Teixeira dos Santos ha incontrato l’omologo cinese Xie Xuren nel corso di una visita a Pechino la settimana scorsa e ha parlato di un «rafforzamento delle relazioni» tra i due Paesi «a tutti i livelli».
ACCORDO CON LA GRECIA: Nell’ottobre scorso il premier cinese Wien Jiabao, in visita ad Atene, si era impegnato a comprare titoli di Stato greci non appena il Paese tornerà a emetterli sul mercato. Mentre due giorni fa il vicepremier cinese Weng Qusshan ha dichiarato che «la Cina appoggia le misure prese da Ue e Fmi per stabilizzare i mercati finanziari e ha intrapreso azioni concrete per aiutare alcuni Paesi europei a far fronte alla crisi del debito».

GLI SCETTICI: L’impegno cinese a sostenere i Paesi in difficoltà di Eurolandia per ora è stato accolto con un certo scetticismo dai mercati. «La Cina sta sfruttando i problemi sul debito sovrano per estendere la propria influenza in Europa», ha osservato Lee Hardman, economista di Bank of Tokyo-Mitsubishi Ufj. Mentre Ulrich Leuchtmann di Commerzbank ha sottolineato che «l’aiuto del regime cinese può essere utile nel breve termine, ma non può rimpiazzare una soluzione a lungo termine della crisi del debito. I Paesi periferici non possono contare per sempre sull’aiuto di un singolo investitore sovrano. Devono invece convincere il mercato dei capitali della sostenibilità sia delle loro posizioni fiscali sia del meccanismo di salvataggio». In definitiva, gli euroscettici sono convinti che l’aiuto cinese (peraltro non ancora concretizzatosi) servirà soltanto a prolungare l’agonia della moneta unica. Come ha affermato Win Thin di Bbh, «se gli acquisti cinesi potrebbero far guadagnare un po’ di tempo al Portogallo di certo non risolvono i sottostanti problemi di solvibilità. E se poi il contagio continuasse a diffondersi? La Cina comprerà anche i bond di Spagna, Italia e Francia?»

I POSSIBILISTI: La discesa in campo della Cina può anche essere vista in modo positivo proprio perché serve a guadagnare il tempo necessario per convincere la Germania ad accantonare certe impuntature e a promuovere con decisione una maggiore cooperazione all’interno di Eurolandia, magari dando il via libera alla proposta del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e del presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker di emettere gli eurobond per aiutare i Paesi in difficoltà.

24/12/2010 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Denise Tagnin