NEWS

Fondi pensione, voglia di Esg
ma la legge rallenta tutto

Immagine di anteprima

Gli enti previdenziali italiani vogliono puntare sulla sostenibilità, ma ci sono delle difficoltà normative strutturali

I fondi pensione italiani hanno voglia di Esg, ma i vincoli normativi pregressi ne limitano l’intento di trasformarsi in investitori Sri. La sostenibilità, dunque, resta imbottigliata nel traffico normativo del sistema legislativo nostrano, pesante e obsoleto, tutt’altro che adatto alle sfide per il futuro del pianeta. Il risultato emerge dalla ricerca “Fondi pensione e l’engagement Esg”, a cura di EticaNews e Assofondipensione con il supporto di Bmo.

In particolare, è aumentata la quota di risposte positive dei fondi pensione alla domanda “È previsto l’engagement Esg e/o una forma di confronto sugli Esg con gli asset investiti?”, salendo dal 45% del 2018 al 62% di quest’anno. Dove con engagement si è specificato che “si intendono le iniziative volte a instaurare un dialogo diretto con le aziende investite (o investibili), attuato nella veste di investitori (o possibili investitori) interessati al miglioramento Esg delle stesse aziende”.

Ed è anche emersa una richiesta specifica: “un impegno pubblico (quindi con documenti/rapporti/comunicazioni ufficiali) preso dall’ente”. Evidenziando, così, la falla del sistema che sta bloccando l’esg: i vincoli normativi imposti dallo Stato. Vere e proprie catene che non permettono agli attori principali del settore previdenziale di spiccare il volo verso la sosteniblità. Sempre più un fattore determinante negli investimenti. L’Italia si adegui.

13/05/2019 | Categorie: Economia e Dintorni , Investimenti Firma: Luca Losito