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Fmi in aiuto alla Grecia?

Nell’eurozona si continua a discutere sull’opportunità o meno di creare il c.d. fondo monetario europeo e sulla necessità di introdurre misure più drastiche per punire i paesi dell’area euro che non attuano politiche di bilancio responsabili, e tra queste anche l’espulsione dalla moneta unica.
La Grecia dal canto suo ha già adottato provvedimenti credibili per il rientro dall’eccessivo deficit, ma non è ancora al sicuro dagli attacchi speculativi, che spingono il costo del debito a livelli non sostenibili nel medio-lungo periodo. Per tale motivo il governo greco desidera un sostegno economico concreto da parte dell’UE, ma sta divenendo scettica sull’effettivo intervento, e quindi non disdegna l’aiuto finanziario da parte del Fondo monetario internazionale.
Oggi il premier greco Papandreou ha dichiarato al parlamento europeo che i tassi di finanziamento del debito pubblico sono attualmente troppo elevati (tassi al 6% conto il 3% della Germania) e ciò finirà per vanificare gli sforzi messi in atto dal governo per il risanamento dei conti pubblici. Per tale motivo il capo del governo greco chiede un intervento dell’UE, in modo da poter accedere ai prestiti ad un tasso normale; Papandreou ha aggiunto che qualora tale intervento non dovesse arrivare, la Grecia si vedrà costretta a chiedere sostegno al Fondo Monetario Internazionale.
Se l’Europa non vorrà difendere un Paese dell’area euro sotto attacco, mostrerà tutta la sua debolezza. Ma la Germania resiste a mettere in campo aiuti senza un meccanismo che rafforzi le regole del Patto di stabilità. Di avviso diverso Francia e Italia, che ritengono la Germania improntata su un modello di crescita fragile e rischioso.

18/03/2010 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Jonathan Figoli